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Il secondo comandante, l'ottimo generale Harper |
Per restare in tema con il post di ieri oggi voglio parlarvi di un libro che sto adorando dal punto di vista della chiarezza espositiva e della passione con cui è scritto. Colin Campbell infatti scrive la prima storia della famosa divisione di Highlanders dai tempi del testo del maggiore Bewsher . scritto nel primo dopoguerra. Il testo è ancora valido in gran parte, ma Campbell lo cita insieme a molte altre fonti e lo depura dal campanilismo tipico dei testi di quel tempo. Infatti il libro, edito dalla ottima Pen&Sword è un concentrato di informazioni rese in modo chiaro, preciso e appassionante. Non è facile trovare una storia divisionale che entri nel merito delle "piccole" storie dei soldati, quelle che mi appassionano più dei grandi spostamenti tattici, ma questo libro riesce a coniugare la micro storia con il punto di vista più allargato. Infatti spesso nel testo sono frequenti le testimonianze (alcune altamente godibili e rappresentative del modo di affrontare una guerra terribile) dei soldati e degli ufficiali della divisione. La 51a divisione era una divisione territoriale, quindi facente parte di una ideale "seconda" linea rispetto all'esercito regolare britannico (che ricordiamo verrà speso nei primi mesi della guerra , le famose 7 divisioni del BEF) , composta da reggimenti in gran parte reclutati nel nord della Scozia, le Highlands, da qui il nome Highland Division ed il famoso monogramma simbolo della divisione (HD). Come tutte le divisioni era composta da tre brigate, nel nostro caso 152a, 153a e 154a , a loro volta composte ognuna da 4 battaglioni. A completare l'organigramma c'erano una serie di unità divisionali e il battaglione facente funzione di pionieri che nel caso della 51a div. era l'8° Royal Scots. Il testo come detto è di una chiarezza e di una piacevolezza rara per una storia di unità. L'alternarsi tra racconto, diario di unità, aneddoti, rende il libro un vero e proprio "page turner", così come anche la divisione in capitoli che viene caratterizzata dagli scontri o battaglie in cui la divisione venne impiegata facilita la lettura e la veloce consultazione . Manca una cronologia, ma non è di grande importanza, mentre ho trovato che le mappe sono rese molto bene, con particolare chiarezza e precisione. A completare il testo sono una serie di foto dei vari testimoni (anche soldati semplici) e cosa che ho particolarmente gradito i disegni di Farrell (sua una bella edizione di schizzi raffiguranti personalità ed eventi pubblicata a Edinburgo nel 1920). Non vengono lasciati fuori gli aneddoti , e questi, credetemi, caratterizzano bene lo spirito scozzese come ad esempio questo scambio tra un soldato del reggimento 1/7° Bedfordshire (reggimento inglese) che veniva introdotto alla guerra di trincea da un ormai smaliziato Gordon Highlander del 1/6° (era pratica per le nuove unità mandare plotoni o compagnie di soldati in trincea a fianco di unità già testate) :
Nuovo: How far off are the Germans, Jock? (Quanto son lontani i tedeschi, Jock?)
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Beaumont Hamel, scontro che rese famosa la 51a
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Il primo comandante della 51a
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Veterano: Files, they're a hunner yairds; files they're fifty; bit man files they're sa near that at nicht they'll reach ower han'tak aff yer bunnet. (A volte 100 yard, altre 50, ma amico, a volte sono così vicini che di notte allungano la mano e ti fregano il berretto - notare come viene reso benissimo lo scozzese parlato)
Il tutto fatto per impressionare il nuovo arrivato. Insomma, il libro è bellissimo e per chi ama la storia militare, per chi ama la Scozia, per chi ha un interesse verso la Grande Guerra, chi ha una curiosità verso una divisione conosciuta maggiormente per i suoi exploit nella Seconda Guerra Mondiale secondo me un libro imprescindibile. Un altro grande testo sulla Grande Guerra da parte di Pen & Sword!
Titolo : The 51st (Highland) Division in the Great War
Autore: Colin Campbell
Pagine: 320
Casa Editrice: Pen&Sword
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/The-51st-Highland-Division-in-the-Great-War-Hardback/p/15626
Un grazie alla casa editrice Pen&Sword per avermi concesso il libro per la recensione.
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