Come si sa la memorialistica della Seconda Guerra Mondiale è uno dei generi più diffusi sul mercato. E' normale che in una guerra dalle proporzioni enormi ognuno abbia tenuto conto delle proprie azioni per un fatto personale, per i propri cari, per ricordare quello che gli eventi avrebbero poi potuto cancellare dalla memoria. Come sappiamo era una prassi che veniva scoraggiata se non vietata. Un diario trovato addosso ad un prigioniero o a un caduto poteva fornire al nemico tutta una serie di informazioni sensibili. Ma questo divieto veniva eluso nella gran parte dei casi. E forse è stato un bene per tutti noi che vivendo in questo periodo di pace (relativa almeno all'Europa) non sappiamo cosa comportava una guerra come la Seconda Guerra Mondiale.In questo libro edito da Greenhill Books, ci troviamo davanti alle memorie di guerra di un giovane mortaista del Reggimento Grossdeutschland: Hans Heinz Rehfeldt. Grossdeutschland era un reggimento d'elite dell'esercito tedesco, nato dalla fusione del reggimento che forniva la guardia ai palazzi del potere a Berlino (Wacht Regiment Berlin) e da un'altra unità che sperimentava le nuove tattiche, uniformi, armi denominata Infanterie Lehr Regiment. Gli standard per entrare erano molto rigidi e il reclutamento era insolitamente allargato a tutta la Germania e all'Austria (da qui il nome Grossdeutschland), laddove di solito i reggimenti erano reclutati su base locale.
Grossdeutschland non prese parte alla Campagna di Polonia, ma si distinse in quella di Francia e Paesi Bassi. Era un reggimento rinforzato, con un numero maggiore di effettivi e unità che di solito non avremmo incontrato in un tipico reggimento di fanteria dell'epoca. Nel tempo fu espanso a tal punto da essere denominato Divisione Grossdeutschland (anche in quel caso con effettivi in numero maggiore di una tipica divisione) e si ricoprì di gloria sul fronte orientale.
Il diario del nostro Hans Rehfeldt inizia verso la fine del 1941, nei pressi di Mosca, quando le avanguardie dello stanchissimo esercito tedesco giunsero alla periferia della capitale (arrivando a vedere le cupole del Cremlino) per poi essere respinte dal contrattacco di forze fresche e carri armati sovietici fatti venire dalla Siberia.
Questa prima parte del diario (di 341 pagine!) tratta della guerra fino all'Operazione Zitadelle (1943). Un secondo volume tratterà delle esperienze di Rehfeldt fino alla fine della guerra.
Il diario è estremamente chiaro e appassionante. Se uno vuole comprendere le sofferenze di un soldato della Wehrmacht in quell'inverno del 1941/42 deve leggere i diari come questo, e non accontentarsi dei grandi testi che inquadrano gli spostamenti di armate su una mappa. Noi siamo li' con Rehfeldt in quella neve che ricopre tutto, possiamo sentire il freddo nelle ossa e il sangue che smette di circolare nelle gambe. Possiamo sentire la sua fame e la paura nel morire lontano da casa.
Il resoconto giorno per giorno è estremamente dettagliato così come vorrei far notare le mappe (disegnate da lui) di piccoli ma significativi scontri.
Un'altra caratteristica degna di nota del libro è il numero impressionante di foto. Infatti nel libro sono presenti 246 foto, quasi tutte scattate dall'autore del diario. Siamo abituati ad "immaginare" volti e luoghi nelle memorie di un soldato, ma in questo caso possiamo vederli. Secondo me questo aspetto del libro insieme al modo di raccontare dell'autore sono la parte più bella di questo splendido libro.
La sensazione arrivati alla fine del libro è di impazienza per la pubblicazione del secondo volume da parte di Greenhill Books. Per quanto mi riguarda non vedo l'ora!
Un grazie di cuore a Greenhill Books e Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.
Titolo: Mortar Gunner on the Eastern Front - Volume I: From the Moscow Winter Offensive to Operation Zitadelle - The memoir of Dr. Hans Heinz Rehfeldt
Autore: Dr. Hans Heinz Rehfeldt (introduzione di Marc Rikmenspoel)
Pagine: 341
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Mortar-Gunner-on-the-Eastern-Front-Hardback/p/16201
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