Sunday, December 29, 2019

Storm Over Europe - Allied Bombing Missions in the Second World War di Juan Vazquez Garcia

Il libro che vi presento oggi ci porta dentro un argomento spesso trattato ma forse mai con questa semplicità e immediatezza. Le forze aeree alleate che bombardarono la Germania durante la Seconda Guerra Mondiale infatti non sono state spesso trattate con questa completezza in un libro di facile consultazione come questo "Storm Over Europe" dello storico spagnolo Juan Vazquez Garcia.
Il libro edito da Pen&Sword segue cronologicamente lo sviluppo delle forze da bombardamento di Gran Bretagna (e Commonwealth) e Stati Uniti ,trattate in due parti separate e indipendenti.
E' interessante conoscere gli esordi del Bomber Command plasmato dalla personalità del famoso Arthur "Bomber" Harris , e delle sue teorie riguardanti la distruzione della volontà di combattere del nemico. Oggi queste teorie forse ci appaiono barbariche ma bisogna sempre parametrare tutto allo sforzo bellico di una guerra totale. Il cosiddetto "Area Bombing" ovvero un bombardamento che mirasse ad un'area cittadina senza badare troppo alla precisione in modo da fiaccare il morale della popolazione e uccidere gli operai delle fabbriche necessarie allo sforzo bellico tedesco furono il mantra di Arthur Harris che grazie anche all'entrata in servizio di ottimi bombardieri quadrimotori come il Lancaster e lo Stirling potè realizzare questa sua strategia, non sempre ben vista dagli alleati. In realtà le perdite erano molto gravi per la RAF tanto che quando gli USA entrarono in guerra vi fu una suddivisione dei compiti, con i britannici a bombardare di notte, incuranti della precisione e gli americani invece di giorno cercando di mirare solo alle fabbriche e agli obiettivi sensibili. Il libro dedica un capitolo anche all'operazione forse più famosa del Bomber Command, studiata e pianificata per interrompere lo sforzo produttivo tedesco mirando a delle dighe che erano alla base di alcune centrali idroelettriche. L'Operazione Chastise che divenne famosa per l'uso di una particolare bomba rimbalzante sull'acqua della diga , una bomba specificamente progettata per la missione, fu un successo, sebbene costoso per gli equipaggi altamente qualificati e addestrati dedicati alla missione. Guy Gibson, il loro comandante fu tra i sopravvissuti e dalla storia dei "DamBusters" fu tratto un famoso film negli anni '50. Il capitolo sebbene breve illustra perfettamente e con dei diagrammi molto chiari il funzionamento delle bombe e il destino di ogni equipaggio.
La seconda parte del libro dedicata alle forze statunitensi ci porta a conoscere le origini di una forza aerea che praticamente non esisteva all'inizio della Seconda Guerra Mondiale, con una crescita esponenziale in termini di aerei costruiti, uomini addestrati ed esperienza accumulata. Attraverso un costante e costoso progresso in termini di vite umane gli americani dell'USAAF riuscirono ad avere la meglio contro un nemico combattivo che difendeva i cieli della propria patria. Anche in questo caso, come nella prima parte sono esaminate alcune missioni, forse non così affascinanti come l'Operazione Chastise, ma allo stesso tempo molto impegnative e frutto di pianificazione, sebbene non tutto andò secondo i piani. Le missioni sopra Regensburg e Schweinfurt nel profondo della Germania, con una parte della forza d'attacco che poi avrebbe continuato verso le basi aeree alleate in Africa senza tornare in Gran Bretagna. Va da sè che l'usura su aerei a piloti si fece sentire così che questa missione non è certo qualificabile come un successo. Vengono esaminati i progressi sopratutto in termini di mezzi, che diedero un importante margine sulle forze aeree tedesche. Il P47 Thunderbolt, aereo molto potente che poteva accompagnare i bombardieri nelle loro missioni grazie ad una maggiore autonomia e armamento fu una brutta sorpresa per la Luftwaffe così come la capacità industriale statunitense di sostituire prontamente l'enorme numero di aerei persi e usurati.
Ma allo stesso tempo vengono esaminate le nuove tattiche tedesche per contrastare le fortezze volanti B17 con addirittura l'uso di pesanti razzi che distruggevano le formazioni.
Che dire di più? Il libro con numerose foto, dati, un linguaggio molto franco e un esame delle missioni alleate che ne evidenzia pregi e difetti si presenta come un volume che non può mancare sugli scaffali degli appassionati di storia militare e dell'aviazione. I numerosi schemi fanno inoltre venire voglia di sapere di più andando a visitare l'enorme catalogo della casa editrice Pen&Sword.

Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.

Titolo: Storm Over Europe - Allied Bombing Missions in the Second World War
Autore: Juan Vazquez Garcia
Pagine: 154
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Storm-Over-Europe-Hardback/p/16857






















Sunday, December 22, 2019

Bridgnorth in the Great War di Christopher A. Owen

"Your Towns & Cities in the Great War" è una delle serie più prolifiche della casa editrice Pen&Sword. Questa serie descrive gli eventi collegati alla Grande Guerra dal punto di vista delle comunità del Regno Unito e pone l'attenzione del lettore sia su eventi bellici collegati con la comunità, sia su eventi della stessa comunità in tempo di guerra. Il risultato è molto avvincente per chiunque voglia conoscere l'umore e il modo di vivere di piccole e grandi comunità durante quel terribile conflitto.
Oggi il volume che vi presento, scritto da Christopher A. Owen ci porta a conoscere una piccola cittadina dello Shropshire, Bridgnorth.
Questa cittadina, attraversata sul fiume Severn, oggi è conosciuta principalmente dagli appassionati ferroviari che possono ritrovare qui una vecchia linea a vapore rimessa in uso. Proprio sfruttando questa ritrovata vocazione turistica del piccolo e pittoresco borgo, l'autore suddivide i capitoli riguardanti i vari anni della guerra usando delle analogie ferroviarie.
Bridgnorth è sempre stata associata con un reggimento di questa contea al confine con il Galles, il reggimento creato da William Whitmore durante la Guerra dei Sette Anni come 55° Reggimento di Fanteria e poi amalgamato con un altro reggimento (il 53°) andando a formare in seguito il King's Shropshire Light Infantry ma che al tempo, come era d'uso prese appunto il nome del proprio colonnello, Whitmore.
Un altro Whitmore, poco più 150 anni dopo, il sindaco Geoffrey Wolryche-Whitmore formò, allo scoppio della guerra una compagnia di 100 elementi per servire in guerra, e si mise a capo con il grado di Capitano. Questo come molti altri episodi, dicono molto dell'entusiasmo delle autorità e dei semplici cittadini in quei primi giorni di guerra. Oggi sarebbe quasi impensabile che un sindaco possa formare un corpo militare da offrire alla propria nazione in guerra! Tuttavia per le stranezze burocratiche tipiche dei militari, Wolryche-Whitmore servì al Cairo, mentre la sua compagnia, o meglio i soldati che riuscì a reclutare (ora denominata come Compagnia F 4° Battaglione KSLI) fu destinata in India. Ma tuttavia lo sforzo militare della comunità non si esaurì solo con la fomazione della compagnia, ma anche con il reclutamento di soldati in vari reggimenti (sebbene con la preminenza del KSLI) dell'esercito Britannico. L'autore segue infatti le vicende dei vari soldati con un collegamento con Bridgnorth grazie  al "Bridgnorth Journal" che informava la comunità di ogni evento pubblicando notizie grazie alle lettere dal fronte e purtroppo anche le morti in battaglia dei propri concittadini.
La battaglia navale dello Jutland così come la Somme nel 1916 videro abitanti di Bridgnorth perdere la propria vita e allo stesso tempo anche nel 1917 e 1918 si può assistere a una grande perdita di vite, tra le quali il più alto in grado elencato nel monumento commemorativo è il Tenente Colonnello Welch del 6° Battaglione KSLI, decorato a Passchendaele e morto nell'aprile del 1918.
Questa serie, che ha visto la luce nel centenario della Grande Guerra e che continua a crescere è uno sguardo interessante sulla vita delle piccole e grandi comunità a confronto con la Grande Guerra. Uno sguardo che merita di essere riscoperto poichè analizzando l'impatto delle morti di così tanti giovani specialmente sulle piccole comunità si può avere il senso della distruzione portata da quel conflitto, molto più che leggendo delle fredde storie di tattica e strategia militare. I numeri diventano nomi e vite, e sogni spezzati. Apprezzo profondamente lo sforzo degli autori e della casa editrice Pen&Sword per restituirci queste preziose testimonianze.
Un grazie di cuore  a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.

Titolo: Bridgnorth in the Great War
Autore: Christopher A. Owen
Pagine: 140
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Bridgnorth-in-the-Great-War-Paperback/p/15805

















Thursday, December 19, 2019

The First and the Last of the Sheffield City Battalion di John Cornwell

Il 12° Battaglione del Reggimento York and Lancaster, formato nella Grande Guerra in quello schema ideato da Lord Derby che fu denominato "Pals Battalions" rappresentava le fasce alte della città inglese sinonimo di industrie e acciaio. I cittadini di Sheffield che accorsero nel 1914 ad arruolarsi lo fecero con l'entusiasmo che pervadeva tutto l'impero britannico allo scoppio di quella che per tutti era una guerra che sarebbe finita molto presto con la sconfitta degli odiati tedeschi.
Il libro di oggi scritto da John Cornwell, per la casa editrice Pen&Sword ci racconta non la storia di quel battaglione formato a Sheffield, ma lo fa attraverso la storia di due membri di quel battaglione, che si trovano uniti nel libro, che intersecano le loro storie con gli eventi bellici di quel battaglione, ma che molto probabilmente nella vita non si sarebbero mai incontrati o forse si. Reg Glenn e Vivian Simpson sono infatti due rappresentanti di due classi sociali estremamente differenti. Glenn viene da una famiglia modesta, è un impiegato nella scuola, mentre Simpson è un noto sportivo, un calciatore con le maggiori squadre della città prima e golfista poi, un giovane ed affermato avvocato. Ha delle conoscenze mentre Glenn ha solo delle capacità che gli derivano dall'aver aderito ad alcune associazioni giovanili e ai boyscout. Glenn sa ome cavarsela con le comunicazioni e viene fatto segnalatore, mentre Simpson viene quasi subito scelto per un corso ufficiali al quale dapprima, in maniera egalitaria, aveva rinunziato. Glenn sta istintivamente simpatico, stando ai racconti. In lui riconosciamo una certa resilienza tipicamente britannica, un'accettazione della propria stazione nella vita e nel battaglione. Rimane caporale a lungo. Simpson invece crede di poter aspirare a qualcosa di più che essere un secondo tenente. E ha la grande voglia competitiva di uno sportivo. Tuttavia Glenn partirà col battaglione, facente parte della 94a Brigata della 31a Divisione, finendo prima a fare la guardia a Suez, poi in Francia, e nella battaglia della Somme, dove le nuove divisioni reclutate tra gli entusiasti del 1914 si sfasceranno contro le linee tedesche. La 31a e sopratutto il 12° Battaglione Y&L si farà decimare a Serre, nel settore nord dell'attacco. Glenn per il suo ruolo di segnalatore sarà abbastanza fortunato, stando sopratutto nelle retrovie per dei compiti di comunicazione assegnatigli. Vivian non vedrà il fronte che dopo la Somme, perchè era rimasto indietro con compiti di addestramento. Tuttavia Vivian Simpson non è un codardo, anzi. Si distinguerà subito in operazioni di raid e per la sua spontanea attitudine al comando e, vista la strage di ufficiali arriverà prima a comandare una compagnia, e poi diventare un capitano effettivo.
Il prosieguo della guerra sarà differente per i due, ma non voglio anticipare nulla.
Ho amato questo libro per il perfetto equilibrio del racconto di due personalità ognuna estranea all'altra ma in un certo senso complementari. Vivian Simpson incarna perfettamente il gentleman sportivo ma anche un po' "posh". Anche la sua storia familiare lo dimostra con il matrimonio con una figlia di un famoso banchiere cittadino. Reg dal canto suo dimostra quella che è la resilienza della classe lavoratrice e di dedizione a un compito affidatogli che forse sarà decisivo per il suo destino.
Il libro è altresì uno sguardo attento a una società, quella di Sheffield , sopratutto industriale, che si trova a confrontarsi con un evento bellico e con l'orgoglio di poter dare il proprio contributo. Il battaglione di Sheffield infatti viene formato anche perchè la vicina Barnsley, cittadina molto più piccola, forma due battaglioni di Pals, sempre facenti parte (come 13° e 14°) del reggimento York&Lancaster e aggregati insieme nella stessa brigata.
Il libro segue poi gli eventi post bellici di entrambi i protagonisti e traccia dei parallelismi che non possono non colpire la sensibilità del lettore. Quante giovani vite spezzate e quante altre segnate da un evento che rappresenta un crocevia nella storia del mondo, un prima e un dopo.
John Cornwell compone un libro che è una piccola gemma tra i libri sulla Grande Guerra, un libro che non potrà mancare sugli scaffali degli appassionati di storia militare.

Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.


Titolo: The First and the Last of the Sheffield City Battalion
Autore: John Cornwell
Pagine: 209














Wednesday, December 18, 2019

Irgun - Revisionist Zionism 1931-1948 di Gerry Van Tonder


La storia della nascita dello stato di Israele e delle lotte che hanno portato alla sua formazione, alla sua sopravvivenza, al terrorismo intrapreso da una parte e dall'altra è una storia non semplice da raccontare. Oggi, Gerry Van Tonder, per la serie edita da Pen&Sword "History of Terror" ci fa conoscere un'organizzazione che prese una strada di violenza nella lotta per l'indipendenza e la liberazione della terra che era definita sin dalla teorizzazione dell'ideologia sionista da parte di Theodor Herzl (1897) come "Eretz Israel" Grande Israele. Questa organizzazione denominata Irgun e nata per contrastare la definizione data dalla famosa dichiarazione Balfour di due stati indipendenti, uno arabo e uno ebraico, derivava da una precedente organizzazione denominata Brit HaTzionim HaRevizionistim o HaTzohar (Unione dei Revisionisti Sionisti) e sopratutto per rispondere militarmente agli attacchi terroristici degli arabi negli anni '30, vide una ulteriore scissione con la formazione di un'ala ancora più oltranzista dell'Irgun e chiamata Lohamet Herut Israel o Lehi (Combattenti per la Liberazione di Israele) nel 1940, capeggiata dal famigerato Avraham Stern che passerà alla storia come "Banda Stern" per la sua lotta anticonvenzionale fatta di omicidi e rapine tesi a minare il controllo britannico sul territorio. 
Mentre questi eventi accadevano in Palestina, il mondo scivolava nella Seconda Guerra Mondiale e una tregua veniva attuata tra le forze britanniche che amministravano il territorio di Palestina e le forze che puntavano all'indipendenza israeliana con il fondatore e comandante di Irgun, David Raziel, che veniva ucciso da un attacco della Luftwaffe mentre era in procinto di sabotare infrastrutture nell'Iraq che nel frattempo era diventato filo- Asse. Intraprendendo una politica di rappresaglia per ogni atto degli arabi e delle forze britanniche l'organizzazione Lehi, non si fermava davanti a nulla arrivando ad assassinare anche Walter Edward Guinness , Ministro di Stato Britannico per il Medio Oriente.
La fine della guerra, invece di calmare gli animi e proiettare le forze in campo verso una soluzione pacifica vide anche le fazioni più restie ad usare la violenza sostenere l’azione dell’Irgun, fino al terribile attentato dell’Hotel King David in cui vi fu una strage. L’Haganah prese le distanze dalle azioni dell’Irgun fino a dare un ultimatum per farlo rientrare nei ranghi. Con l’indipendenza però la capacità offensiva dell’Irgun nel montare operazioni di attacco verso gli arabi fu di nuovo utilizzata, sebbene non sempre con successo.
Le ultime fasi che videro il confronto tra i britannici e i combattenti per l’indipendenza furono segnate da spiacevoli operazioni improntate alla legge biblica “occhio per occhio” con la sfortunata decisione delle autorità governanti di somministrare frustate ai prigionieri e le conseguenti, identiche, rappresaglie su militari da parte dei combattenti dell’Irgun. Addirittura dopo l’impiccagione di alcuni elementi israeliani si arrivò a rapire due militari britannici che furono tenuti come ostaggi e poi impiccati.
Non è facile orientarsi nella sequela di atti terroristici sia arabi che israeliani dagli anni ’30 fino alla proclamazione dello Stato di Israele, ma Gerry Van Tonder fa fluire la narrazione in modo spedito e appassionante. Le azioni dell’Irgun e della sua ala ancora più oltranzista, il Lehi, oggi ci appaiono come il fondamento di questi 70 e più anni di sangue in quelle zone, ma credo che tutto vada visto con la sensibilità e alla luce dell’attualità dell’epoca, con le notizie provenienti dalla Germania e dall’Europa sotto il giogo nazista. L’Irgun in questo caso svolse un ruolo meritorio facendo affluire profughi in Israele sia per salvarli sia per rafforzare le proprie fila. D’altra parte i britannici si trovarono davanti ad una situazione in cui potevano solo uscire perdenti, cercando di mediare tra due popoli che ancora oggi faticano a trovare un equilibrio e una convivenza. La storia dell’Irgun e del Lehi è una storia di violenza, di terrore, soprattutto per i metodi che sono quelli della guerriglia e dell’attentato. Ma se visti nell’ottica di una “guerra di liberazione” forse sono risultati in un certo senso decisivi ed efficaci. La sottile linea di confine tra “terroristi” e “combattenti per la libertà” è stata passata più volte in un senso e nell’altro dai membri dell’Irgun. Questa è la loro storia.
Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.

 Titolo: Irgun - Revisionist Zionism 1931-1948
Autore: Gerry Van Tonder
Pagine: 128