Friday, February 21, 2020

The Great Escape from Stalag Luft III - The Memoir of Jens Muller

Greenhill Books nel 75° anniversario della "Grande Fuga" (2019) ha pubblicato o ripubblicato quattro volumi riguardanti questo importante evento accaduto il 24 marzo del 1944. Due sono stati già recensiti su questa pagina, le memorie di Bram Vanderstok , l'olandese che riuscì a fuggire e un bel libro fotografico scritto da Charles Messenger(qui: https://oldbarbedwire.blogspot.com/2020/02/escape-from-stalag-luft-iii-true-story.html  e qui: https://oldbarbedwire.blogspot.com/2020/02/stalag-luft-iii-german-pow-camp-that.html ) . Oggi è il turno delle memorie di un altro dei tre fuggitivi: Jens Muller. Sebbene il nome possa essere ricollegato alla Germania il protagonista del nostro libro era norvegese, e venendo da un paese occupato (la Norvegia era stata invasa nel 1940) si era arruolato nella RAF e finendo come ufficiale in forza al 331 Squadron (Norvegese). Le sue memorie sono leggermente più asciutte di quelle di Bram Vanderstok che anche prima della sua Grande Fuga aveva avuto una vita avventurosa, tuttavia Jens Muller racchiude nel suo libro una serie di eventi molto interessanti come il fatto che dopo essere stato abbattuto nei cieli a largo del Belgio passò diversi giorni sul canotto di cui erano forniti gli aviatori. Il suo racconto su come cercò di evitare, non riuscendoci, di essere catturato da' le dimensioni della forza d'animo di questo giovane pilota. Tuttavia dovendo giungere infine a riva si trovò presto nelle mani dei tedeschi che lo trattarono però con molto riguardo. Così inizia la sua avventura nel campo, dapprima in quello di passaggio chiamato Dulag e poi nel più famoso Stalag Luft III a Sagan, in Slesia (oggi Zagan, Polonia). La sua capacità manuale venne subito utilizzata nelle attività nel campo, che erano tutte mirate alla fuga, così inizia l'avventura che lo porterà a fuggire insieme ad altri prigionieri alleati. Proprio insieme a un altro norvegese, Per Bergsland, e al già citato Bram Vanderstok fu tra i tre che riuscirono a completare l' "home run". Il resto dei prigionieri fu catturato, in 76 riuscirono a scappare e degli altri 73 ricatturati  in 23 furono riportati al campo mentre 50, per ordine di Hitler che ne voleva fare un esempio, furono sommariamente giustiziati, spesso con un colpo alla nuca. Questo evento segnò, insieme ai progressi degli alleati che ormai erano vicini a vincere la guerra e quindi a liberare i campi, la fine di tutti i tentativi di fuga nei vari campi di prigionia.
La Grande Fuga , organizzata da "Big X" ovvero Roger Bushell, un avvocato sudafricano prima e poi un pilota della RAF che ideò e fu tra i fuggitivi giustiziati diventò il soggetto di un libro di successo nel dopoguerra e nel 1963 di un bel film di John Sturges, che però, mirato ad un mercato americano dava un ruolo nella fuga anche ai piloti americani (che al tempo della vera fuga erano già stati trasferiti in un'altra ala tutta per loro). Il film, sebbene fedele in molti aspetti non riporta i veri nomi dei fuggitivi, tuttavia ispirandosi alle loro storie. Purtroppo non c'è traccia di aviatori norvegesi o olandesi, e questo è un peccato, ma il film così come la storia di Muller danno bene un'idea di come fosse vivere nel campo.
Muller riuscì a tornare acasa e poi venne assegnato a compiti di addestramento in Canada, e nel dopoguerra diventò un pilota di aerei di linea morendo nel 1999.
La sua storia è una storia di forza di volontà e di desiderio di tornare a combattere per liberare la propria patria, è un bene che Greenhill Books abbia riportato alla luce questa testimonianza di un pilota che insieme ad altri due è riuscito in un'impresa davvero eccezionale.

Un grazie di cuore a Greenhill Books per aver fornito il libro per la recensione.

Titolo: The Great Escape from Stalag Luft III - The Memoir of Jens Muller
Autore: Jens Muller (Prefazione di Jon Muller - Introduzione di Asgeir Ueland)
Pagine: 145
Link:  https://www.pen-and-sword.co.uk/The-Great-Escape-from-Stalag-Luft-III-Hardback/p/15943
















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