Senza dubbio una delle più grandi tragedie umane della Seconda Guerra Mondiale ebbe luogo lungo la "Death Railway", al confine tra Birmania e Tailandia. Questo evento, che ebbe luogo dopo la cattura di un numero enorme di prigionieri a Singapore nella primavera del 1942, è entrato nell'immaginario popolare grazie al film di David Lean "Il Ponte sul Fiume Kwai" in cui viene mostrata la resilienza dei prigionieri britannici e del Commonwealth di fronte alla barbarie dei loro guardiani, i soldati dell'Esercito Imperiale Giapponese. Questi eventi sono stati per lungo tempo trascurati dopo la guerra e dopo l'uscita di quel film, ma recentemente , grazie alla pubblicazione di tutta una serie di memorie di successo e di film tratti da esse (" The Railway Man" di Eric Lomax ed il film con Colin Firth), una nuova ondata di memorie su quel triste evento che ha mietuto tantissime vittime tra i prigionieri è stata pubblicata insieme ad altri libri che cercano di riportare all'attenzione le vicende di Singapore e della "Death Railway".
Uno di questi libri è quello che vi presento oggi, e che, oltre all'interesse per la vicenda vissuta dal protagonista, ufficiale medico nel 2° Battaglione dei Gordon Highlanders catturato a Singapore, presenta anche il valore aggiunto della vita, delle scoperte e del valore umano del nostro protagonista.
Infatti Cecil Lowry ( di cui abbiamo già recensito un libro qui: ( https://oldbarbedwire.blogspot.com/2019/08/no-mercy-from-japanese-survivors.html ) ci narra la storia di Frank Pantridge, che nel dopoguerra, come dottore fu il creatore del defibrillatore portatile. Questa invenzione, che per anni fu solo diffusa nella città natale di Pantridge, Belfast e trovò molte resistenze ad essere adottata nel resto del Regno Unito, salvò moltissime vite, poichè come correttamente formulato da Pantridge, ogni problema cardiaco andava trattato immediatamente per ristabilire il corretto funzionamento del cuore. Tutti noi conosciamo questo apparecchio che oggi è presente in tutte le ambulanze del mondo e in luoghi pubblici, si è evoluto in forma portatile da enormi esemplari presenti solo in ospedali e ha così aiutato molte persone e sportivi vittime di fibrillazione o arresto cardiocircolatorio.
Lowry attinge alla biografia di Pantridge "An Unquiet Life" ma si concentra sui trascorsi militari di quegli anni di prigionia per restituirci una figura che ha sicuramente approfittato delle sue esperienze nel trattare malattie tropicali terribili, malnutrizione, ed altre problematiche dei suoi colleghi prigionieri sulla ferrovia, per apprendere di più riguardo la sua professione. Egli era infatti già medico prima di arruolarsi e tornerà, con la sua tempra resiliente e la sua semplicità al lavoro di prima dopo laliberazione, al Victoria Hospital di Belfast.
La figura di Pantridge , a volte scorbutica , sbrigativa e forse tagliata con l'accetta sembra di vederla davanti a noi, quando Lowry ce la descrive citando anche colleghi del dottore. La sua è una vita dedicata alla professione, al salvataggio di vite umane, senza molte altre distrazioni se non la passione per il golf e per un goccio ogni tanto.
Trovandosi a Belfast egli va anche incontro ad uno dei periodi più difficili nella storia del Nord Irlanda, ma il suo carisma e il suo modo di agire lo rendono impermeabile alle problematiche settarie di quel luogo dilaniato da conflitti religiosi. La guerra gli ha insegnato a prendere tutto con la giusta misura e badare a ciò che è veramente importante.
Lowry ci parla di una storia già letta molte volte, la caduta di Singapore, il campo sovraffollato di Changi, il viaggio a scaglioni (Pantridge parte molto dopo gli altri con la "Force F") verso la "Death Railway", la sopravvivenza e la barbarie delle guardie giapponesi e coreane. Ma ogni volta la sorpresa per la resilienza di molti rispetto a ciò che la cattiveria dell'uomo e la natura riversano contro di esso mi sorprende e mi commuove. Penso poi a chi, come Pantridge e come il padre di Lowry, soldato nel reggimento East Surrey, prigioniero anch'egli e impiegato lungo la ferrovia sia stato fortunato da tornare a casa e cercare di capire cosa era capitato, riprendere la propria vita ed andare avanti dopo aver vissuto in un abisso. E' una storia che non mi stancherei mai di rileggere e in questo caso, la storia di Frank Pantridge, con tutto quello che ha ottenuto dopo essere tornato dall'inferno dice molto sulla tempra di quest'uomo, un grande dei nostri tempi. Un grazie a Cecil Lowry per averlo fatto riscoprire a molti con il suo libro.
Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.
Titolo: Frank Pantridge MC - Japanese Prisoner of War and Inventor of the Portable Defibrillation
Autore: Cecil Lowry
Pagine: 154
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Frank-Pantridge-MC-Hardback/p/17757
No comments:
Post a Comment