Sunday, January 17, 2021

Hitler's Lost State - The Fall of Prussia and the Wilhelm Gustloff Tragedy di Tim Heath & Michela Cocolin

 Quando pensiamo alla Prussia l'immagine che abbiamo è di quel formidabile stato militare che dominò a fasi alterne la politica europea tra il 18° e il 19° secolo. Un diplomatico francese scrisse: "La Prussia non è uno stato che possiede un esercito ma un esercito che possiede uno stato", e molto probabilmente è stato così vista l'influenza che ebbe l'esercito e le guerre nella formazione e nella difesa di questo apparato governato da una piccola nobiltà guerriera che per secoli aveva combattuto sia in patria che all'estero, ovvero gli "Junckers". Ma se guardiamo sulla mappa oggi non vediamo più questo stato, fagocitato altre realtà nazionali, la sua memoria sradicata e che ha quasi subito una "damnatio memoriae". 

Il libro che vi presento oggi, è scritto a quattro mani da Tim Heath, apprezzato storico e Michela Cocolin, che ha apportato al libro le sue esperienze personali. Il libro edito da Pen&Sword ci racconta la storia di questo stato scomparso, la Prussia, nella narrazione dei suoi ultimi anni, quelli che coincisero con la guerra e la Germania nazista. 

La Prussia come detto, era da secoli lo stato guida tra gli stati tedeschi. Dopo la caduta del Sacro Romano Impero, con le sconfitte subite nel 1806 da parte delle truppe napoleoniche e con le vittorie del 1813 e 1815, questo ruolo di guida si fece ancora più evidente. La Prussia era lo stato più popoloso, quello militarmente più preparato e combattivo e quindi nel 1870 fu proprio la Prussia e la sua dinastia a farsi carico dell'unificazione della Germania. 

Il libro però non è una storia di dinastie o di eserciti, o almeno non lo è principalmente. Il libro di Heath  Cocolin è la storia della tragedia di un popolo che in 25 anni dalla fine della Grande Guerra alla fine della Seconda Guerra Mondiale, vide scomparire completamente il suo retaggio storico, culturale e umano. 

Come nei precedenti libri di Heath , l'attenzione è sulla gente comune, le loro aspettative e le loro sofferenze , schiacciate da meccanismi molto più grandi di loro. Scacciati una prima volta dopo la Grande Guerra dalla formazione del Corridoio di Danzica (la città che fu uno dei motivi scatenanti la Seconda Guerra Mondiale) le popolazioni di Prussia videro con speranza l'avvento del Nazismo come la restituzione di una dignità e di una terra perduta. Ma in realtà la dottrina di odio razziale ed etnico propagandata dal Nazismo avrebbe causato alla Prussia e alla sua gente molti più lutti di ogni altra guerra. 

Questo stato di confine , con minoranze polacche e alle porte del grande Impero Russo prima e dello Stato Sovietico poi, fu sempre in prima linea e a rischio invasione e nel 1944 le sorti dell'esercito tedesco a oriente erano segnate. L'Operazione Bagration fu il punto di svolta che portò l'esercito sovietico alle porte dello stato tedesco e ai confini della Prussia Orientale. Il Gauleiter Koch avrebbe potuto salvare la popolazione evacuandola per tempo, ma per l'ideologi nazista l'abbandono di un territorio così importante non era un'opzione. Tuttavia in seguito si scelse di evacuare le fasce più deboli della popolazione come donne , vecchi e bambini attraverso una serie di operazioni navali di cui una tra le più importanti fu l'"Operazione Hannibal". 

In questo caso ci troviamo di fronte a un altro punto focale del libro ovvero l'affondamento della nave Wilhelm Gustloff. Progettata come nave da crociere popolari per l'organizzazione nazista Kraft Durch Freude, questa imbarcazione fu convertita in vari ruoli militari durante la guerra. I capitoli finali del libro narrano il terribile affondamento avvenuto la notte del 30  gennaio 1945 ad opera di un sottomarino russo con la perdita di 9000 persone tra cui moltissimi bambini. Questo evento , unito alla pulizia etnica (un altro connotato della guerra totale del 20° , che abbiamo visto ripetersi a sua volta tra le minoranze italiane in Istria, greche in Turchia e poi nei balcani fino ai nostri giorni) fu il tremendo chiodo nella bara della Prussia come stato e come realtà culturale e sociale.

Il racconto dell'affondamento, sebbene limitato a due capitoli è estremamente doloroso, con le voci dei pochi superstiti a evidenziare le storie strazianti di quella fredda e terribile notte. 

Il libro è , come è nello stile di Heath (ma in questo caso lo stesso autore da' giustamente merito alla Cocolin) uno sguardo sulla storia dei dimenticati. Le testimonianze della popolazione prussiana all'avvento del nazismo, le loro speranze e delusioni, le loro sofferenze si scontrano con la storia della Guerra e del nazismo (e della opposizione al nazismo in Germania) . Il risultato è uno sguardo alla caduta di uno stato , quello prussiano che echeggia di "gotterdammerung", una punizione enorme per una responsabilità collettiva nella creazione di una mentalità "guerriera" di una "hubris" che vide come vittime la popolazione comune distrutta, sparpagliata e cancellata. Un destino tragico che viene riesaminato nel bel libro di Tim Heath e Michela Cocolin edito da Pen&Sword. 

Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.

Titolo: Hitler's Lost State - The Fall of Prussia and the Wilhelm Gustloff Tragedy 

Autore: Tim Heath & Michela Cocolin

Pagine: 192

Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Hitlers-Lost-State-Hardback/p/18455














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