Tuesday, April 30, 2019

The Sniper Encyclopaedia - An A-Z Guide to World Sniping di John Walter

Il libro di oggi va incontro all'esigenza di raccogliere tutta una serie di informazioni, riguardo un argomento che spazia attraverso un tempo abbastanza lungo, in un unico testo. La storia dei tiratori di precisione o "cecchini" (un termine peculiarmente italiano) può essere rimandata molto indietro nel tempo, ma se uno vuole trovare un impiego costante e sistematico non deve andare più indietro della metà fine del 1700. In questo libro, una vera e propria enciclopedia (come tra l'altro è scritto nel titolo) viene elencata ogni voce che può riguardare il mondo dei tiratori. Abbiamo quindi i fucili specializzati (alcuni prodotti su base del fucile in dotazione al corrispondente esercito, altri invece progettati ex novo) e le loro ottiche o mirini (anche qui si va dalla semplicità alla tecnologia di avanguardia), abbiamo allo stesso modo i nomi dei tiratori più letali della storia e i corpi in cui alcuni di essi si distinsero. Ogni argomento, come nella foto che includo sotto, è evidenziato da un particolare colore. Azzurro chiaro per fucili e accessori, giallo per argomenti speciali, rosa per le personalità, verde chiaro per unità e insegne. La mole di informazioni di questo libro è enorme e poteva essere maggiore come spiega l'autore nella prefazione, poichè ad esempio, riguardo ai tiratori russi più letali della storia sono stati inclusi gli uomini che hanno all'attivo 50 vittime e le donne che ne hanno  25, e i russi, avendo fatto del tiratore di precisione un'arma molto utilizzata durante la Seconda Guerra Mondiale . Moltissimi sono i tiratori russi elencati , dai più famosi come Vassily Zaitsev (protagonista del film "Il Nemico Alle Porte") e Roza Shanina o Yulia Pavlichenko fino a Petr Sokur (15 vittime). Essendomi appassionato alla storia del 95° fucilieri britannico durante le Guerre Napoleoniche (grazie al bel libro di Mark Urban "Rifles") sono andato subito a cercarmi "Thomas Plunket" e l'ho trovato! Oltre alla sua illustre vittima ovvero il generale "Colbert Chabanais" ucciso durante la ritirata di Coruna alla battaglia di Cacabelos nel gennaio del 1809. Queste voci, tutte presenti, così come il famoso "Baker Rifle" usato dal 95° danno un pò l'idea del lavoro meticoloso fatto da John Walter. Insomma, un bellissimo libro per un argomento che al giorno d'oggi sembra essere molto in auge grazie a film, videogiochi e libri di memorie. Il fascino di questa letale attività, che nel caos della guerra forse rappresenta uno degli ultimi concetti di "duello" (sebbene non sempre sia così) affascina un po' tutti ed è per questo che secondo me la conoscenza dell'argomento non può prescindere da questo libro.
Un grazie di cuore a Pen&Sword e Greenhill Books per avermi concesso il libro per la recensione.

Titolo: The Sniper Encyclopaedia - An A-Z Guide to World Sniping
Autore: John Walter
Pagine: 306
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/The-Sniper-Encyclopaedia-Hardback/p/16001


















Sunday, April 28, 2019

The Battle of Arnhem 1944-1945 - Rare Photographs from Wartime Archives di Anthony Tucker-Jones

La Battaglia di Arnhem, ovvero l'operazione Market-Garden ideata da Montgomery nel settembre del 1944 per tagliare fuori le forze tedesche in Olanda e conquistare i ponti sul Basso Reno, liberando i Paesi Bassi fu forse un grande azzardo da parte degli alleati. L'idea di usare ingenti forze di paracadutisti per tenere i ponti, su cui poi sarebbero passati i carri armati e i veicoli del 30° Corpo Britannico, riecheggiava un po' le operazioni della Blitzkrieg del 1940, ma su scala maggiore.
Montgomery, stratega delle operazioni che portarono alla sconfitta dell'Afrika Korps di Rommel nella guerra in Nord Africa in Normandia non aveva brillato, accanendosi contro Caen sul lato sinistro del fronte di sbarco. Quindi per dimostrare che non aveva perso il suo smalto, ideò l'operazione Market-Garden ovvero una puntata offensiva di 3 corpi d'armata (ma solo il 30° procedeva lungo una strada che ne avrebbe affrettato la congiunzione con i paracadutisti) che si sarebbero poi collegati con 3 divisioni di paracadutisti (la 101a e l'82a americane e la 1a Divisione Britannica più una brigata polacca) che intanto si erano lanciate a prendere rispettivamente i ponti di Grave, Nijmegen e Arnhem. Se avete letto "Quell'ultimo ponte" di Cornelius Ryan o avete visto il film omonimo del 1977 di Richard Attenborough (con un cast di attori fantastico) saprete come andò a finire. Se si raggiunsero abbastanza speditamente le prime due divisioni paracadutisti americane fu invece impossibile raggiungere i britannici che si erano lanciati ad Arnhem, quell ' "ultimo ponte" di troppo. I paracadutisti inglesi furono massacrati poichè si lanciarono, colmo delle sventure e della pianificazione sbagliata, su due divisioni corazzate SS che in quel momento stavano di stanza proprio nella cittadina olandese (la 9a e 10a SS).
In questo libro della serie Images of War per la casa editrice Pen&Sword con una serie di foto rare (è davvero difficile scoprire qualcosa di non visto riguardo questa battaglia che è tra le più documentate dall'una e dall'altra parte)  possiamo seguire l'andamento dell'Operazione Market Garden, dato che il libro è diviso in sezioni che rispecchiano le varie fasi e i ponti da raggiungere. Le foto, rispetto ad altri libri della serie non sono poi moltissimi, privilegiando magari la dimensione delle foto più che il loro numero, ma la narrazione della battaglia e dei suoi caotici combattimenti è molto accurata.
Una piccola sezione è dedicata al film che nel 1977 come scritto fu girato sulla battaglia prendendo come spunto l'ottimo libro di Ryan. Anche quel film, come l'operazione, non fu esente da controversie e "scontri" di personalità.
Un altro bel libro pieno di immagini e notizie su una battaglia molto conosciuta ma che merita di essere ricordata.
Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.

Titolo: The Battle of Arnhem 1944-1945 (Images of War)
Autore: Anthony Tucker-Jones
Pagine: 125
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/The-Battle-for-Arnhem-1944-1945-Paperback/p/15761









Saturday, April 27, 2019

Allied Intelligence and the Cover Up at Pointe du Hoc - The history of the 2nd & 5th Army Rangers 1943-30th April 1944 di Gary Sterne

Il libro che vi presento oggi tratta di un episodio che più o meno chiunque sia appassionato o abbia un interesse nella Seconda Guerra Mondiale o semplicemente abbia visto una volta "Il Giorno Più Lungo" (film capolavoro del 1962 con un cast di attori enorme) conosce: L'assalto a Pointe du Hoc da parte dei Rangers americani. Questa operazione nell'operazione più grande denominata Overlord, ovvero lo sbarco in Normandia il 6 giugno 1944 (ed in cui la parte affidata alle forze navali era denominata "Neptune") rappresentava un punto focale di tutta quanta la pianificazione. Le batterie di cannoni navali e pesanti che sarebbero dovute essere conquistate dai Rangers americani poste vicino al villaggio di Grandcamp-Maisy infatti recavano un enorme rischio per tutto il piano di invasione delle spiagge, dato che sparavano sulle spiagge denominate Omaha e Utah (quelle dove avrebbero dovuto sbarcare le forze americane).
Nel 2004 , l'autore del libro Gary Sterne, ritrova una mappa delle batterie di cui si era persa traccia e decide di andare a scavare per riportarle alla luce. Questa impresa fa in modo che l'operazione riguardante la batteria di Maisy fosse di nuovo riportata al centro dell'attenzione degli storici militari. Oggi quel sito, unico in Normandia è visitabile e rappresenta forse davvero la sola fortificazione intatta e inalterata del Vallo Atlantico.
Questo libro però fa qualcosa in più che testimoniare il ritrovamento di un luogo così importante perchè raccoglie una mole enorme di documenti riguardanti le due unità (2° e 5° Battaglione Rangers)comandate dal Tenente Colonnello Rudder, che avrebbero portato l'assalto alle batterie. Non sto qui a descrivere ogni singolo documento e la sua importanza, ma vi dico solo che sono 492 (!) pagine piene di documenti che illustrano la vita di questi due battaglioni con ogni minima notizia dal 1943 (quando le forze americane arrivarono in Inghilterra) fino al 30 aprile 1944. Un secondo volume altrettanto pieno di dati è di prossima uscita. La grande attenzione posta dall'autore nel raccogliere questi documenti (quasi tutti desecretati dopo 70 anni, quindi da poco) dimostra che il Tenente Colonnello Rudder era informato di ogni minimo cambiamento che avveniva nelle fortificazioni che doveva assaltare. Sono presenti innumerevoli foto, rapporti, osservazioni. Oltre ovviamente a interessanti documenti sulla vita di un battaglione in un territorio straniero (come ad esempio prescrizioni su eventuali matrimoni o interazioni con il popolo inglese), addirittura elencando tutti i vari trasferimenti di personale da una compagnia all'altra.  I due Battaglioni di Rangers erano stati addestrati dai Commando Britannici (che al tempo nelle forze alleate erano gli unici ad avere eperienza di certe operazioni) ed anche di questi addestramenti vi è traccia nel libro. Altresì ci sono documenti sull'uso delle armi (il tubo Bangalore) o sugli ostacoli da spiaggia come gli "Asparagi" (mine poste su pali che avrebbero distrutto i mezzi da sbarco) o i "cancelli belgi". Questo, secondo me, è un libro che non può mancare sugli scaffali dell'appassionato storico. Chiunque abbia un interesse per il DDay non può perdere un libro che svela molte cose su un'operazione che viene ancora oggi mal compresa.
Un grazie di cuore allo staff Pen&Sword per avermi concesso il libro per la recensione.

Titolo:  Allied Intelligence and the Cover Up at Pointe du Hoc - The history of the 2nd & 5th Army Rangers 1943-30th April 1944
Autore: Gary Sterne
Pagine: 492
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Allied-Intelligence-and-the-Cover-Up-at-Pointe-Du-Hoc-Hardback/p/16178













Tuesday, April 23, 2019

Walking in the footsteps of the fallen - Verdun 1916 di Christina Holstein

"A Mon Fils
Depuis que tes yeux
sont fermes
les miens n'ont cessè
de pleurer"
("A Mio Figlio
Dopo che i tuoi occhi
si son chiusi
i miei non hanno smesso
di piangere")

Il libro di oggi tratta di una delle battaglie, se non la battaglia, più terribile del 20° secolo: Verdun.
Nel 1916 il fronte occidentale era ridotto a un'impasse. Le trincee si snodavano dalla frontiera svizzera al canale della Manica. I tedeschi con il loro alto comando ebbero l'idea di attaccare in un settore tranquillo del fronte, fino ad allora interessato solo da sporadici combattimenti. Verdun era un settore del fronte che dopo la Guerra Franco Prussiana del 1870 era diventato "frontiera" ed era stato convenientemente munito di una serie di forti che la proteggevano. Ma la dottrina bellica dell'esercito francese era prettamente offensiva (e questo avrebbe costituito uno dei suoi maggiori problemi nella Grande Guerra) e quindi questi forti erano stati quasi abbandonati, le truppe che erano adibite alla difesa del settore trasferite e ormai erano quasi del tutto sguarniti. Un brillante ufficiale francese, di nome Emile Driant, che si era ormai ritirato dall'esercito, scriveva libri di fantascienza e faceva il giornalista oltre che aver servito come rappresentante in parlamento aveva redarguito il governo sui pericoli che comportava sguarnire i forti, ma gli eventi in forma di attacco tedesco prevennero ogni tentativo di rimediare a questi problemi. Intanto Driant era tornato in servizio e comandava due reggimenti di Chasseurs nel bosco di Caures, proprio dove sarebbe caduto con forza il primo colpo dell'assalto tedesco. Driant è uno dei miti della battaglia di Verdun, caduto subito, colpito alla testa nel bosco che i suoi uomini avrebbero difeso per poco a causa dell'uragano di fuoco nemico.
E Driant rappresenta il tema del primo capitolo di questo bel libro, edito da Pen&Sword e scritto da Christina Holstein. Una guida molto dettagliata ai posti che videro due eserciti dissanguarsi per il possesso di pochi chilometri quadrati. Una battaglia che vide la perdita di 700.000 uomini tra i due eserciti in un arco temporale che va  dal 21 febbraio al 19 dicembre 1916.
Le informazioni contenute nel libro che sceglie di trattare quattro "tour" attraverso i luoghi della battaglia partono appunto con i posti dei primi combattimenti, la storia di Driant e dei memoriali sparpagliati nei boschi e lungo i sentieri della battaglia. Vengono ovviamente trattati anche gli altri settori dello scontro, come il bosco di Herbebois, i forti, la Batteria Damloup.
Il punto focale della guida però (e la citazione in capo all'articolo è proprio una targa messa dalla madre per la morte del figlio sulla parete di Fort Vaux e poi purtroppo andata perduta) è nei piccoli memoriali, originari e ricreati o posti a distanza di anni che ricordano le morti di soldati e ufficiali. Un cammino attraverso queste piccole opere d'arte e ricordo che rende questa guida un viaggio nel dramma e nella compassione verso chi si trovò stritolato in una lotta senza quartiere.
La battaglia di Verdun attraverso questa guida vive di nuovo attraverso questi piccoli monumenti e le informazioni fornite sulle persone ricordate non fa che renderlo un libro imprescindibile per chi vuole conoscere le piccole storie della battaglia, oltre che capire come si è svolta.
Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito questo libro per la recensione.

Titolo: Walking in the footsteps of the fallen - Verdun 1916
Autore: Christina Holstein
Pagine: 186
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Walking-In-the-Footsteps-of-the-Fallen-Paperback/p/15770










Saturday, April 20, 2019

Secret SAS Missions in Africa - C Squadron's Counter-Terrorist Operations 1968-1980 di Michael Graham

La storia narrata in questo bel libro scritto da Michael Graham per la casa editrice Pen&Sword è una storia forse sconosciuta a molti: i conflitti africani e la situazione del Mozambico e della Rodesia a cavallo tra 1968 e il 1980. In questi anni, un piccolo paese a nord del Sud Africa, un paese che oggi non esiste più, lottava contro dei terroristi di matrice marxista comunista, e per molti anni pur essendo circondato su quasi tutti i lati da paesi ostili o che lo diventarono, grazie all'opera di qualificatissimi reparti riuscì a fronteggiare la minaccia rossa in modo molto efficace. La storia narrata da Michael Graham è quella di uno di questi reparti ovvero lo Squadrone C dello Special Air Service . Il paese circondato era la Rhodesia, che si divise e diventò Zimbabwe e Zambia. I terroristi provenienti dal Mozambico prima (il Mozambico fino a metà degli anni '70 fu una colonia portoghese) e foraggiati dalla stessa ex colonia poi grazie alla collaborazione tra FRELIMO (i terroristi poi diventati esercito del paese post indipendenza) ZANU e ZAPU (ovvero le due forze che cercavano di primeggiare nella lotta per la "liberazione" della Rhodesia dal dominio di una minoranza bianca) erano l'obiettivo dei SAS di Graham, che sfruttava le divergenze tra le due forze per creare disordine e scoraggiare gli sforzi delle due forze terroriste (o di "liberazione" a seconda del punto di vista). Infatti la maggiore differenza tra ZANU (Zimbabwe African National Union) e ZAPU (Zimbabwe African People's Union) era che dopo la scissione del primo gruppo dal secondo questi entrò nell'orbita della Cina Popolare che le forniva armi, consiglieri e tutto ciò che era necessario. Lo ZAPU allo stesso tempo rimaneva legato all'Unione Sovietica.
Era tipico per i SAS andare contro i terroristi dello ZANU con equipaggiamento sovietico e viceversa contro lo ZAPU con equipaggiamento cinese. Lasciando tracce del passaggio creavano una spirale di ritorsioni e vendette tra i due gruppi secondo il principio del "divide et impera".
Il libro è scritto in modo molto piacevole e Graham (che nell'introduzione fa riferimento a un autore che amo molto come Wilbur Smith) narra le azioni di questo piccolo manipolo di uomini (10) come se fosse un continuum di racconti che si intrecciano, più che un freddo resoconto di azioni belliche.
Non c'è bisogno di dire che il posto dove si svolgono gli eventi, l'Africa sube equatoriale fornisce uno sfondo senza paragoni. Le azioni sono fantastiche, per come sono raccontate, ma leggere di questi pochi uomini che vanno a sabotare per centinaia di km dentro le linee nemiche stando anche attenti alla fauna selvatica aggiunge un pizzico di avventura in più. Per me che amo la fauna africana sentire parlare di antilopi Kudu, iene  (usate dall'esercito rodesiano anche come animali anti mina grazie al loro potente olfatto), leoni, ippopotami etc. è un plus che aggiunge pathos al racconto già avvincente.
Graham credo sia un grande narratore oltre che un soldato di prima classe, e questo libro, vi farà appassionare a un conflitto e a delle storie che starebbero bene in un film.
Ogni azione è differente dall'altra, e Graham comunque riesce a tesserle insieme come un libro di fiction. Consiglio vivamente questo libro a chi non conosce il conflitto rhodesiano, conclusosi in modo sfortunato per questioni che esularono dall'aspetto militare. Tuttavia rimane la memoria delle azioni di questi pochi e coraggiosi soldati che come dice il motto dei SAS "osarono e vinsero".
 

Vorrei esprimere un sentito ringraziamento a Pen&Sword Books per avermi fornito questo appassionante libro da recensire.

Titolo: Secret SAS Missions in Africa - C Squadron's Counter-Terrorist Operations 1968-1980
Autore: Michael Graham
Pagine: 200
Link:https://www.pen-and-sword.co.uk/Secret-SAS-Missions-in-Africa-Paperback/p/16181

Qui trovate un altro libro che tratta delle vicende del Mozambico e della Rhodesia in quegli anni:
https://oldbarbedwire.blogspot.com/2019/04/mozambican-civil-war-marxist-apartheid.html