Sunday, February 16, 2020

Escape from Stalag Luft III - The True Story of my Succesful Great Escape di Bram Vanderstok

Nel 1963 i cinema del mondo videro sui loro schermi uno dei film di guerra più avvincenti mai realizzati, il titolo: "La Grande Fuga" diretto da John Sturges con un cast di attori stellari capeggiati dal mitico Steve McQueen. Quella storia fantastica narrava di una fuga in massa da un campo di prigionia tedesco per aviatori alleati durante la guerra, un evento realmente verificatosi il 24 marzo del 1944. Dopo lo scavo di tre tunnel (denominati "Tom", "Dick" e "Harry") il piano, che doveva far uscire 200 aviatori per una serie di problemi (e utilizzando il solo "Harry") ne vide fuggire solo 76.
Il dramma fu purtroppo nella ricattura di gran parte dei prigionieri che per ordine di Hitler furono fucilati. Dei 76 fuggiti, 73 furono ricatturati e 50 furono fucilati.
Nel 75° anniversario della "Grande Fuga" la casa editrice Greenhill ha pubblicato alcuni volumi che riguardano questo grande e tragico episodio ed il libro di cui vi parlo oggi è il primo di una serie di recensioni che avranno come soggetto appunto "La Grande Fuga".
Il libro, le memorie di Bram "Bob" Vanderstok, narra appunto la vicenda bellica e umana di uno che ce la fece a scappare, uno di quei tre. Vanderstok, un aviatore olandese con una storia già degna di un libro a sè stante quando giunse in Inghilterra dopo aver combattuto nei primi giorni contro la Luftwaffe era un "Engelandvaarder", ovvero un resistente che si era trovato a fuggire in Inghilterra per continuare la lotta contro la Germania di Hitler.
Il libro, scritto nel 1983 da parte di Vanderstok, nato nel 1920 e morto nel 1993, è per contenuti simile ad un romanzo, con tutta la suspense che si può incontrare sia nelle fasi iniziali, quando era un giovane pilota della piccola aviazione olandese, che controbatteva colpo su colpo contro la poderosa Luftwaffe. Ma diventa pian piano più affascinante anche grazie alla capacità narrativa del suo autore, che oltre alle varie capacità acquisite durante la sua gioventù (fu uno sportivo, uno studente di successo laureandosi in medicina dopo la guerra, un pilota con al suo attivo diversi abbattimenti e un fuggiasco dal campo Stalag Luft III) ha appunto anche quelle di grande narratore.
Siamo calamitati dalla sua vicenda, dalla sua voglia di fuggire da un'Olanda diventata un covo di spie e delatori, troppo pericolosa in cui vivere. Siamo affascinati dal suo impatto con la Gran Bretagna, Londra e le differenze nei modi di vivere e nei metodi militari, dalle sue storie di combattimento culminate con l'abbattimento da parte di un Bf109 sopra i cieli del Nord della Francia. Più di tutto siamo affascinati dalla sua voglia di rendersi utile in qualsiasi ruolo al suo paese, dimostrando un patriottismo e una voglia di combattere fuori dal comune. E poi ...c'è la fuga, la pianificazione, i vari trucchi, i racconti del campo e poi dopo essere fuggito il tragitto attraverso l'Europa occupata per tornare a volare sugli Spitfire e combattere nei cieli del D-Day e abbattendo V1.
Questo libro non si riesce a smettere di leggere, fino alla fine, fino alle ultime pagine. E' la storia di un uomo straordinario che compie un atto straordinario, anzi più atti straordinari, in un periodo tragico e buio. Greenhill ha il grosso merito di riportare alla luce la sua e altre storie riguardanti chi ce la fece e chi , come quei 50 ufficiali assassinati, non riuscì a coronare il sogno di tornare in patria a combattere.











Un grazie di cuore a Greenhill Books per avermi fornito il libro per la recensione.

Titolo: Escape from Stalag Luft III - The True Story of my Succesful Great Escape
Autore: Bram Vanderstok
Pagine: 264
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Escape-from-Stalag-Luft-III-Hardback/p/16016

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