Il T-34 è stato da molti e forse giustamente definito l'arma che più di tutte ha influito sulla guerra sul Fronte Orientale nella Seconda Guerra Mondiale. Molti sono i libri scritti sull'argomento, molte le memorie dei carristi che operarono su questo mezzo. Il T-34 fa parte della memoria collettiva sovietica della Seconda Guerra Mondiale. Ma conosciamo davvero tutto? Chi sta scrivendo questa recensione è un "cultore" del mito del T-34 e ha letto molti libri riguardanti questo formidabile carro armato, ma devo dire che il libro che vi presento oggi emerge immediatamente tra la pletora di libri scritti sui corazzati sovietici della Seconda Guerra Mondiale. Wolfgang Fleischer, esperto storico tedesco, produce un libro sopratutto di immagini molto curato che non potrà mancare sugli scaffali dei vari appassionati di corazzati sovietici e non. La forza del suo libro, che attinge anche a documenti conservati da esperti e appassionati della vecchia Repubblica Democratica Tedesca (DDR) è nella profonda descrizione iconografica di ogni elemento di questo carro armato. Vi è ovviamente una parte testuale estremamente valida che accompagna i bellissimi diagrammi, schemi, dati statistici e le immancabili foto, con la sezione centrale a colori che indugia sui carri preservati oggi nei musei e sui ritrovamenti di parti nelle varie "discariche" di mezzi.
Emerge così una storia, quella del T-34 che fa a pugni con il mito del carro "perfetto" sin dall'inizio ma che invece assume le sembianze di un carro che andava incontro ad esigenze campali e che si vide affinare e semplificare lungo l'arco della sua produzione. Certamente alcune soluzioni erano già moderne e avveniristiche sin dal primo modello sfornato , il 1940. Altre modifiche furono apportate guardando al risparmio e alla penuria di materiali che colpì l'Unione Sovietica durante la guerra. L'epico trasferimento delle fabbriche oltre gli Urali per salvarle dall'avanzata nazista salvò anche la produzione del T-34. Nel libro sono presenti vari disegni che illustrano le soluzioni prese per conservare materiale come la gomme con cui erano fasciate le ruote, che diventarono a metà della guerra tutte di acciaio con solo una piccola quantità di gomma, mentre nel modello 1940 la gomma fasciava le ruote come fosse un pneumatico di auto. Un altro interessante disegno riguarda la torretta che nei primi modelli aveva un portello posto sul retro per l'estrazione del cannone per la manutenzione o sostituzione. Per facilità di produzione nei modelli successivi questo portello fu modificato così che il cannone sarebbe dovuto passare per il portello superiore da cui entrava l'equipaggio nella torretta. Un'altra modifica eliminò il pesante portellone d'accesso e lo sostituì con due botole (modelli 1942 e 1943) e così il cannone, se smontato doveva vedere smontata anche tutta la torretta. Sono piccoli particolari che la dicono lunga sul costante lavoro di progettisti, senza contare le piccole differenze che correvano nella manifattura dei vari T-34 suddivisi tra le varie fabbriche. Ognuno di questi piccoli particolari è illustrato nel libro, e questo lo rende fantastico agli occhi dell'appassionato e del modellista. Interessanti sono i disegni che illustrano i vari abitacoli dei T-34 e dei loro derivati (SU122, SU85, Su100), con una legenda che illustra ogni particolare. Lo sviluppo del T-34 con cannone da 76 mm porta poi ad una corsa verso lo sviluppo di maggior corazzatura e di un migliore armamento sfociando nella versione T-34/85, con cannone da 85mm. Questo è il culmine dello sviluppo e il T34/85 è il carro più fotografato nelle ultime battaglie sostituendo nei reparti quasi in toto il vecchio T34/76. Un ulteriore sviluppo è dato dal T-44 che monta un cannone da 100 mm e che può essere poi visto come il progenitore del famoso T55/55.
Una sezione del libro è dedicata ai carri specialistici con la riproduzione di disegni riguardanti sopratutto le versioni lanciafiamme del T34. Questa tipologia di carro era molto usata dai sovietici per espugnare bunker e fortificazioni. Viene dedicata una piccola sezione anche ai carri sminatori e di recupero.
Il libro di Fleischer, edito da Greenhill Books, illustra bene lo sviluppo del carro maggiormente prodotto nella Seconda Guerra Mondiale e che restò in servizio anche per molto tempo dopo la sua conclusione. Da un punto di vista iconografico lo ritengo uno dei più completi sul tema e sicuramente non potrà mancare sugli scaffali delle librerie di appassionati e modellisti.
Un grazie di cuore a Greenhill Books per avermi fornito il libro per la recensione.
Titolo: T-34 An Illustrated History of Stalin's Greatest Tank
Autore: Wolfgang Fleischer - Prefazione di Anthony Tucker-Jones
Pagine: 224
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/T-34-Hardback/p/18459
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