Thursday, June 25, 2020

Marching from Defeat - Surviving the collapse of the German Amy in the Soviet Union 1944 di Claus Neuber , tradotto da Tony Le Tissier

Quando il 22 giugno 1941 iniziò l'Operazione Barbarossa da parte dell'esercito tedesco, ovvero l'invasione dell'Unione Sovietica, fino ad allora alleata della Germania Nazista, in pochi nell'enorme esercito invasore avrebbero pensato che tre anni dopo , il 22 giugno 1944, quella stessa data avrebbe significato una delle più grandi sconfitte della guerra per i tedeschi invasori, che sarebbero stati ricacciati fino ai confini della Prussia Orientale.
L'Operazione Bagration dal nome del grande comandate russo delle Guerre napoleoniche, per ordine di Stalin sarebbe dovuta iniziare proprio il terzo anniversario della proditoria invasione tedesca del 1941. Stalin, sempre attento al simbolismo di date e luoghi, avrebbe così assaporato una vendetta attesa per anni e dopo una guerra terribile fatta di battaglie costate moltissimo al popolo sovietico.
Il colpo principale cadde sul Gruppo di Armate Centro, che era stato sgaurnito grazie ad una operazione di intelligence sovietica che aveva fatto credere ai tedeschi che l'offensiva sarebbe caduta invece sul settore sud del lungo fronte orientale.
Non è facile dare le dimensioni di un'enorme sconfitta parlando solo di numeri , dei morti, dispersi e prigionieri. L'esperienza umana di quella terribile rotta viene spersonalizzata, resa quasi asettica. In una guerra che aveva già mietuto milioni di vittime, su un fronte dove la barbarie di entrambi gli schieramenti era all'ordine del giorno. In questo caso, forse il modo migliore per capire quello che patì in quei mesi il soldato tedesco è attraverso le memorie di coloro, pochi, i quali si salvarono e poterono raccontare la loro esperienza.
Claus Neuber, giovane tenente di artiglieria del 18° Reggimento, 18a Divisione della 4a Armata (una delle armate componenti l'Heeresgruppe Mitte, il Gruppo di Armate Centro) si trovò a sperimentare sulla sua pelle quella enorme sconfitta dell'esercito tedesco. Le sue memorie, tradotte oggi in inglese da Tony Le Tissier, ex militare e storico, sono uno sguardo sulle esperienze di un giovane soldato nella terribile rotta di un esercito senza più guida, che si trovò a fronteggiare un viaggio di centinaia di km attraverso un territorio ostile e ormai riconquistato dal nemico.
Il libro, edito da Pen&Sword è molto asciutto, come è tipico delle memorie germaniche. L'autore, che in seguito continuerà la sua carriera nella Bundeswehr, fu uno dei pochi fortunati, e il suo viaggio è quasi un'Odissea, con incontri e aiuti inaspettati, delusioni, cameratismo e combattimenti disperati. Poche sono le "deviazioni" dal racconto, con qualche osservazione politica che è comprensibile e alcuni appunti aggiunti dopo alle memorie, consultando testi ufficiali e resoconti delle unità e contestualizzando il tutto sullo sfondo di quello che accadeva in quei giorni.
Il racconto che ne deriva è estremamente appassionante e ci fa capire l'enorme sforzo, ma anche la volontà di vivere e di non mollare , di un giovane di 20 anni. L'enorme distanza percorsa, che anche seguita su una mappa fa impressione,e dice molto sull'effettiva distruzione del fronte tedesco, assolutamente impreparato a quell'offensiva. 
Il ripiegamento delle unità non colpite direttamente dallo schiacciasassi sovietico (come proprio la batteria di cui Neuber faceva parte) è dapprima ordinato, con unità che mantengono la loro organicità e anche la loro capacità di combattere, ma siamo in una rotta e ordini e contrordini fanno sì che quelal coesione si distrugga presto. Mezzi utili per percorrere i km che separano le unità dalle nuove linee del fronte vengono distrutti, e comunque il cielo è dominato dall'aviazione Sovietica. Pian piano vengono abbandonati anche elementi basilari del kit di un soldato per non appesantirlo. Neuber viene ad un certo punto anche preso prigioniero, e le prospettive di vita non sono incoraggianti (solo una piccola parte dei prigionieri presi dai sovietici sopravviverà), ma la sua voglia di vivere e di tornare in Patria è più forte di tutto...
Sono dell'idea che libri come questo diano davvero le dimensioni dello scontro tra due eserciti enormi a oriente. Uno scontro ideologico, in primis, oltre che militare. Ma sullo sfondo di questo scontro molti sono gli eventi imprevedibili, come l'aiuto che Neuber riceve dalla popolazione bielorussa, e poi da quella lituana e polacca. Il libro evidenzia anche l'enorme peso che degli eserciti fanno gravare sulla popolazione civile, presa tra due fuochi e spesso divisa anche tra essa per le ideologie. In questo caso le memorie di Neuber servono ancora una volta a ricordare come la guerra possa essere terribile e possa mutare la condizione dell'uomo da un momento all'altro.
Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.

Titolo: Marching from Defeat - Surviving the collapse of the German Amy in the Soviet Union 1944 Autore: Claus Neuber , tradotto da Tony Le Tissier
Pagine: 191
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Marching-from-Defeat-Hardback/p/17727










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