Friday, October 18, 2019

M36/M36 B1 Tank Destroyer di David Doyle

La dottrina tattica delle forze corazzate americane prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale richiedeva che i corazzati non dovessero contrastare altri corazzati ma sfondare il fronte nemico. Ad aspettare i carri armati nemici provvedevano speciali unità definite cacciacarri e dotate di mezzi studiati appositamente. Questa dottrina si rivelò subito difettosa per mancanza di mezzi efficaci e di artiglierie potenti. Si erano utilizzati camion e halftrack in combinazioni poco efficienti fino all'arrivo del Cacciacarri M10, che montava una torretta aperta sullo scafo di uno Sherman M4A2. Tuttavia nel progressivo avanzamento tecnologico delle armi e delle protezioni dei mezzi corazzati nemici, anche l'M10 fu presto inefficace quando si trattava di affrontare i pesanti carri armati tedeschi. I britannici ovviarono montando sullo scafo dell'M10 il formidabile cannone da 17pdr usato anche sullo Sherman Firefly. Nel dopoguerra questo mezzo fu denominato Achilles. Gli americani invece ovviarono al problema montando sullo scafo dell'M10 un nuovo cannone da 90mm, il cannone più potente nell'arsenale americano e montato solo sui Pershing (che videro un uso limitato nelle settimane finali della guerra). Il mezzo così ottenuto fu denominato M36, mentre un nuovo veicolo denominato M36B1 era stato ottenuto montando la torretta dell'M36, invece che sul vecchio scafo dell'M10 su quello di uno Sherman M4A3. Esiste anche una versione diesel del mezzo che ricevette la denominazione M36B2, questi su scafo M10. Il libro di oggi, curato dall'ottimo esperto David Doyle ed edito da Pen&Sword per la prolifica serie "Images of War" ci porta a conoscere proprio la storia operativa e i particolari di questo longevo mezzo. Scrivo "longevo" perchè dopo essere stato accantonato dall'esercito statunitense, questo carro entrato in servizio nel 1944 verrà utilizzato fino alle soglie degli anni 2000 (sono presenti nel libro alcune foto che ritraggono due esemplari di M36B1 catturati in Iraq, carri che erano appartenuti alle forze iraniane). Il libro, diviso in due parti presenta una prima parte a sua volta divisa tra foto prese negli ultimi anni di guerra, con l'M36 in azione sopratutto in Germania, e foto attuali a colori dei particolari, che risulteranno molto utili agli eventuali modellisti. La seconda parte invece riguarda la versione M36B1, di cui sono presenti sia foto in bianco e nero fatte al tempo, sia foto di mezzi sopravvissuti. E' facile identificare un M36 rispetto al suo predecessore M10, dato che la forma della torretta, sebbene sempre a cielo aperto (problema a cui con diverse modifiche campali ovvieranno i membri degli equipaggi) tradisce la collocazione di un cannone di maggiore calibro, con una evidente protuberanza sul retro atta a fornire un contrappeso e a stivare 11 colpi per il cannone da 90mm. Come da prassi i libri di questa serie presentano ottime foto (e qui ne abbiamo anche molte a colori!) con delle dettagliatissime didascalie che forniscono informazioni preziose. Questo è un altro libro di David Doyle che non può mancare nella collezione degli appassionati di mezzi corazzati.
Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.

Titolo: M36/M36 B1 Tank Destroyer
Autore: David Doyle
Pagine: 121
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/M36M36B-1-Tank-Destroyer-Paperback/p/15813
Altri libri di David Doyle recensiti sul blog:
https://oldbarbedwire.blogspot.com/2019/05/m29-weasel-tracked-cargo-carrier.html
https://oldbarbedwire.blogspot.com/2019/05/m65-atomic-cannon-rare-photographs-from.html
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