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Saturday, February 19, 2022

The Sailor's Bookshelf - Fifty Books to Know the Sea di Adm James Stavridis, USN (Ret,)

 Libri che parlano di libri...c'è qualcosa di meglio? Oggi vi parlo di un libro che mi ha catturato e mi ha spinto a leggerlo a tempo di record , ovviamente facendo tesoro del suo contenuto. James Stavridis è un ammiraglio in pensione della US Navy che ha ricoperto nella sua lunga carriera ruoli di estremo prestigio sino a giungere, tra il 2009 e il 2013 al grado di Comandante Supremo Alleato della NATO, l'organizzazione di difesa atlantica. La sua vita è passata sul mare, oltre che in ruoli di prestigio ed è con questo libro che egli fonde perfettamente l'amore per gli oceani con quello per i libri, stilando una lista, divisa in sezioni di 50 libri che aiutano meglio di altri a conoscere il mare. La prima sezione riguarda "gli Oceani" con una selezione di 13 libri che ci portano ad apprezzare al meglio le superfici e le profondità, gli abitanti (il merluzzo è il soggetto di un libro di Mark Kurlansky!) , i cambiamenti e il modo di preservare questo stupendo dono che ci affanniamo a cercare su altri pianeti (l'acqua che ci circonda e che costituisce la massima parte del nostro globo) ma che così poco consideriamo e conosciamo e di cui ignoriamo i sottili equilibri. E' una sezione che introduce perfettamente al mare e alle sue peculiarità con alcuni libri che si occupano di coloro che ne hanno facilitato la navigazione. Al termine di ogni capitolo, in quasi tutti i capitoli, Stavridis aggiunge un piccolo box di colore grigio per consigliare un libro che possa accompagnare quello appena esaminato e fornire un'altra visione. Oppure commenta sull'eventuale trasposizione filmica di un libro (accade ovviamente in massima parte nella sezione dedicata alle opere di fiction e ai marinai e alle loro storie vere).

La seconda sezione (delle 4) del libro è dedicata agli esploratori: ovviamente Stavridis è il primo ad ammettere che la scelta dei libri è stata molto dura (forse non basterebbe una lista di 200 libri e non solo 50 per conoscere il mare) e forse in questa sezione più di tutte è stato costretto a operare scelte difficili , pur elencando libri di assoluto valore e vari in quanto a contenuto. A parte Cook, forse per miglia marine percorse il più grande navigatore di tutti i tempi e la ricerca del famoso Passaggio a Nordovest  i libri che più mi attirano sono quelli riguardanti prove di coraggio e di navigazione come il viaggio della Kon-Tiki di Thor Heyerdahl navigatore norvegese che per 101 giorni nel 1947 viaggiò , su una piroga polinesiana dal Perù alle isole Tuamotus. Non c'è dubbio che questo come gli altri libri della sezione hanno trovato posto sulla mia "wishlist" nel mio bookstore preferito. Una sezione che poteva essere certamente più ricca ma che dimostra l'ottimo gusto e la conoscenza delle avventure marine da parte di Stavridis. 

La terza sezione si abbevera alla fonte dei sogni di molti lettori nella storia della letteratura. Il mare ha rappresentato un topos letterario, un contenitore in cui ogni sfumatura dell'animo umano è stata analizzata, un serbatoio di avventure e di tragedie. I marinai nelle opere di finzione sono uno dei pilastri del libro e Stavridis senza dubbio fa un'ottima scelta di libri, varia, equilibrata, che copre diversi generi, dal romanzo alla poesia, fino a racconti brevi. Qui la scelta è stata più prevedibile e scontata, il nostro autore non lascia fuori dei classici come 20.000 Leghe sotto i mari, Il Vecchio e il Mare , Moby Dick. Ma anche classici più moderni come "Master & Commander" o "Vita di Pi". Come detto precedentemente nei box grigi a fine capitolo apprezziamo anche l'eventuale trasposizione filmica del romanzo , e per questo spero che , vista la grande passione di Stavridis anche per il cinema, segua a questo libro un compagno che tratti dei film riguardanti il mare. 

La quarta sezione del libro è dedicata ai Marinai nelle storie reali (Sailors in Nonfiction) . In questo caso le storie di mare sono reali ma come la realtà supera la fantasia anche qui abbiamo storie incredibili di coraggio, tragedia, storie di guerre, storie di marinai donne, storie di superamenti di pregiudizi ( Trailblazer sul primo ammiraglio di colore), vicende che hanno creato l'ispirazione per romanzi che poi sono diventati dei caposaldi della letteratura mondiale come Moby Dick (che si ispirò alla tragedia della baleniera Essex, libro "In the Heart of the Sea" di Nathaniel Philbrick, bellissimo libro e film) o la stessa "La Tempesta Perfetta" di Sebastian Junger. Anche in questo caso James Stavridis dimostra la sua passione per il mare e per la lettura scegliendo una serie di titoli che dimostrano una conoscenza enciclopedica di tutto quello che si è scritto sul mare. 

Molto probabilmente alla fine di questo libro qualcuno di voi dirà "Come ha fatto a dimenticare il libro x?", ma sono certo che nessuno dirà che i libri inclusi non meritassero di essere in lista. Stavridis colpisce con il suo stile e la sua passione, per il mare, ma in questo caso, soprattutto per i libri. E' una passione che attecchisce da giovani e che lui descrive perfettamente, con i suoi primi anni di lettura passati ad Atene dove iniziò questo amore con la lettura lungo una vita. Non si può non sorridere pensando alla passione per le prime edizioni, che abbiamo un po' tutti, e se firmate ancora meglio. Il suo ruolo e la sua carriera lo hanno portato a contatto con tutti i posti descritti ,e lui più di tutti forse può definire quanta realtà, quanta poesia, c'è in un libro e se quel libro aiuta o meno a "conoscere" quel mondo che è il mare.  Ma la sua grande umiltà e umanità gli fanno rivolgere un appello al lettore di mandargli un messaggio con i libri che si ritiene fossero da includere. Sono sicuro che la grande curiosità di Stavridis gli farà cercare quei libri, una curiosità che in fondo è alla base del mestiere di marinaio e di amante della vita. Io ho mandato il mio libro (non un libro che forse sarebbe potuto entrare in lista ma che secondo me descrive bene il mare) all'Ammiraglio Stavridis, ed ho ottenuto una gentilissima risposta. 

Bonus: per aiutare il lettore Stavridis include una sezione finale , a cura del Comandante Kristenson, per apprezzare al meglio i libri in un percorso di lettura "propedeutico". Una cosa estremamente utile che rende il libro ancora più piacevole. 

Un grazie di cuore a Naval Institute Press per avermi fornito il libro per la recensione. 

Titolo: The Sailor's Bookshelf - Fifty Books to Know the Sea 

Autore: Adm James Stavridis, USN (Ret,)

Pagine: 232

Link: https://www.usni.org/press/books/sailors-bookshelf




Tuesday, February 15, 2022

Radio Operator on the Eastern Front - An illustrated memoir 1940-1949 di Erhard Steiniger




                                             



 La casa editrice Greenhill Books ha negli anni pubblicato tutta una serie di libri riguardanti l'esperienza bellica delle forze tedesche nella Seconda Guerra Mondiale. Questa prolifica produzione di testi , alcuni di estrema rarità, ha riguardato volumi di ogni genere , ma in massima parte memorie di guerra. Una di queste memorie è il libro che vi presento oggi, scritto da un reduce della 61a Divisione di Fanteria, reclutata principalmente nelle zone della Prussia Orientale. L'autore, Erhard Steiniger, è però il rappresentante di una minoranza che fu alla base di una delle cause scatenanti della Seconda Guerra Mondiale, o forse, per essere più corretti, riguardò gli accordi di Monaco del 1938, che illusero tutti che la guerra fosse stata allontanata. Steiniger è infatti figlio di un proprietario terriero dei Sudeti, ovvero la zona a maggioranza tedesca inglobata nella neonata Cecoslovacchia formatasi dopo la Grande Guerra. La sua esperienza giovanile descrive tutte le vessazioni subite dai tedeschi inglobati in uno stato che era un mosaico di popolazioni tutte in un certo modo scontente del governo centrale. Questo è già un elemento di grande interesse di questa memoria. 

L'altro elemento è il ruolo di Steiniger una volta arruolatosi : come infatti recita il titolo era un radio operatore, ovviamente anche telegrafista. Questo ruolo, estremamente specialistico ed importate nell'ambito della Blitzkrieg, in un certo modo aiutò il nostro autore, risparmiandogli le fatiche (anche se la radio era molto pesante) e i pericoli di un fante di linea. Non solo, lo schieramento e l'impiego della 61a Divisione lo portarono verso azioni poco conosciute come l'assalto alle isole del Baltico ancora occupate dai sovietici tempo dopo l'inizio di Barbarossa. Questa operazione, chiamata "Beowulf" non fu certamente facile. 

Steiniger poi si trovò a combattere nel settore più a nord di tutta l'invasione dell'URSS, vicino Leningrado e il lago Ladoga, subendo il freddo più intenso e le condizioni problematiche del primo inverno in Russia. Le sue descrizioni della distruzione lasciata dietro dai bombardieri tedeschi sulle colonne russe è estremamente cruda, ma va detto che le foto, per quanto rare, non sempre vanno di pari passo con il racconto. Sicuramente questo è dovuto alle vicissitudini di Steiniger che certamente perse il suo album. Il libro infatti presenta in massima parte foto riguardanti un altro reggimento della 61a Divisione, il 162° e non il 151° di Steiniger. In massima parte vediamo foto di sepolture, quasi a simboleggiare tutta l'esperienza tedesca in Russia. Però sono presenti anche foto dell'autore, conservate certamente grazie allo sforzo della sua amica di penna, fidanzata e compagna di una vita. La fortuna di Steiniger è sempre presente in molte scelte e situazioni e lui non fa mistero di queste "svolte" fortunate che spesso gli salvarono la vita. Questo capitò spesso, ma soprattutto nella confusione degli ultimi combattimenti in cui non solo le pallottole e l'artiglieria nemica potevano troncare la sua esistenza. In questo caso lo aiutarono anche la conoscenza di un dottore che lo prese in simpatia e lo utilizzò come infermiere, facendogli levare il simbolo della sua specializzazione, e trasformandolo in un ottimo assistente medico. La devastazione degli ultimi giorni, la cattura da parte dei sovietici e la prigionia, quest'ultima solo citata brevemente, sono trattate brevemente ma su tutto può comprendersi la grande voglia di vivere, certamente aiutata dal desiderio di rivedere la sua ragazza, e ricostruirsi una vita. 

Un libro di memorie che rimane impresso nel lettore per l'origine del suo protagonista, per il suo ruolo, con una grande precisione nel raccontare fatti e avvenimenti, e per la straordinaria franchezza che Steiniger dimostra. Un libro che si aggiunge alla grande serie di memorie prodotte da Greenhill Books.

Un grazie di cuore a Greenhill Books per avermi fornito il libro per la recensione. 


Titolo: Radio Operator on the Eastern Front - An illustrated memoir 1940-1949 

Autore: Erhard Steiniger - Prefazione di Anthony Tucker-Jones

Pagine: 320

Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Radio-Operator-on-the-Eastern-Front-Hardback/p/18978
















Thursday, February 10, 2022

Japan's Pacific War - Personal Accounts of the Emperor's Warriors di Peter Williams

 La Seconda Guerra Mondiale è ormai lontana 77 anni. Questo pensiero ci fa realizzare che oramai ci avviciniamo velocemente al limite della vita di moltissimi tra i veterani ancora presenti tra noi. Allo stesso tempo molti di essi ovunque abbiano militato hanno lasciato preziose testimonianze ai posteri e il loro racconto non andrà perduto. Tra tutti però , credo che i veterani più "rari" nelle testimonianze sono i soldati di quell'Esercito Imperiale Giapponese che ha combattuto con milioni di elementi su numerosi fronti dell'Asia e di cui spesso le gesta sono state macchiate da atti incomprensibili alla nostra psiche occidentale. 

Il libro che vi presento oggi , edito da Naval Institute Press e scritto da Peter Williams, raccoglie le testimonianze di molti veterani giapponesi che combatterono principalmente contro le forze Australiane sul fronte sud del vastissimo teatro del Pacifico. Peter Williams infatti è uno storico australiano che ha dedicato la sua vita alla ricerca degli eventi della Seconda Guerra Mondiale che coinvolsero il suo paese. 

Il suo libro è un insieme di testimonianze di varie fonti dalle quali , forse più che con un testo di storia , si può desumere bene quale fosse la psiche del combattente giapponese, una psiche improntata al codice del Bushido, ovvero quella serie di regole marziali che plasmavano tutta la società militarizzata giapponese di quegli anni. Una delle caratteristiche più singolari del soldato giapponese è senza dubbio il rifiuto di contemplare la resa, per questo motivo, e per una serie di circostanze particolari e individuali, le testimonianze che affiorano nel libro sono di particolare valore. Evidenzio il fatto che spesso, nei combattimenti nelle isole tipo Tarawa, Peleliu, Iwo Jima, la possibilità che ci fossero molti prigionieri era rara (se non erro a Tarawa i prigionieri furono 17 su quasi 5000). Ma quel tipo di combattimento, su un'isola dove non c'era possibilità di ripiegamento era tipico appunto degli atolli posti più vicino alle isole del Giappone. Qui le battaglie si svolgono in un ambiente altrettanto duro, ma danno la possibilità alle forze in campo di ritirarsi per combattere un altro giorno. Gli eventi descritti dai veterani giapponesi riguardano sia la fase di offensiva delle Forze Imperiale, sia quella di ripiegamento, e quindi abbiamo resoconti di Singapore, della Malaya e dell'invasione della Nuova Guinea così come degli epici combattimenti del Kokoda Track e poi via via fino alla riconquista del territorio perduto da parte di forze Australiane Statunitensi. 

I veterani intervistati comprendono anche ufficiali che hanno anche combattuto nella Guerra Cino- Giapponese degli anni '30, con resoconti raccolti circa 10 anni fa (l'autore afferma che di tutti i veterani non resta che uno solo in vita). Essi appartengono a tutte e tre le forze armate Imperiali, ovvero Marina, Esercito ed Aviazione. Molte delle loro testimonianze sono spesso crude, e a distanza di anni si può ben immaginare dai loro racconti che l'ethos marziale esibito all'epoca fosse alla base della veloce avanzata e conquista di molta parte del continente asiatico. Di particolare importanza a mio avviso è la sezione finale dedicata alle riflessioni dei reduci, con alcuni che esibiscono sprezzo verso l'antico avversario ed altri che ammettono che in fondo la guerra fu uno sbaglio. Credo che questo libro sia molto utile per avere un altro punto di vista sulla guerra in Asia. Sebbene comprenda solo testimonianze che si riferiscono agli scontri nel sud del Pacifico (lasciando come detto fuori le battaglie per le isole compiute specialmente dalle forze USA), in realtà è molto prezioso proprio perchè pone l'attenzione su teatri di battaglia spesso dimenticati o non approfonditi e lo fa analizzando le testimonianze di "guerrieri" che ancora oggi ci appaiono come motivati da un ethos molto diverso da quello occidentale. Un libro molto godibile e una serie di testimonianze di assoluto valore. 

Un grazie di cuore a Naval Institute Press per avermi fornito il libro per la recensione.

P.S. Il libro è edito anche da Pen&Sword. 


Titolo:  Japan's Pacific War - Personal Accounts of the Emperor's Warriors 

Autore: Peter Williams

Pagine: 248

Link: https://www.usni.org/press/books/japans-pacific-war

Link 2: https://www.pen-and-sword.co.uk/Japans-Pacific-War-Hardback/p/18979