Il libro che vi presento oggi tratta di un argomento spesso marginalizzato e schiacciato tra diversi altri eventi storici vicini. Le operazioni di controinsurrezione da parte del Regio Esercito Italiano in Libia e in Africa orientale sono spesso state eclissate per una parte da argomentazioni che poco hanno a che vedere con la storia ma tendono forse a questioni ideologiche e politiche, e per un'altra parte sono state (per quanto riguarda sopratutto l'AOI) trascurate a causa degli eventi che seguirono e che videro, quasi subito all'inizio del Secondo Conflitto Mondiale, la perdita dei territori coloniali italiani nel Corno d'Africa.
Federica Saini Fasanotti, storica apprezzata, con questo libro edito da Naval Institute Press esamina la politica militare italiana nell'ambito del contrasto alle insurrezioni in Libia e in AOI smentendo alcuni dati propagandati per anni da storici anche affermati. Lo fa attingendo in modo sistematico a fonti del Regio Esercito e ad archivi italiani, ma anche ad opere neutre e di parte avversa.
Il libro si presenta suddiviso in due parti abbastanza speculari che esaminano le due esperienze coloniali, ovvero quella della "Quarta Sponda" come era definita la colonia di Libica (formata da territori alquanto aridi e poco produttivi fino alla scoperta di giacimenti di idrocarburi che avverrà solo dopo la fine del colonialismo italiano) quando fu strappata dalle mani di un governo ottomano ormai ombra di sè stesso e quella della colonia del Corno d'Africa già italiana dalla fine dell'800 ma che vide un'ulteriore conquista dell'Etiopia nel 1935.
La Saini Fasanotti esamina ogni aspetto dei luoghi nonchè con alcuni capitoli dedicati (e, come scritto, speculari per entrambe le due parti del libro) voci quali : Guarnigioni, Ufficiali, Insorti, Truppe Indigene , Aviazione etc.
Le due esperienze coloniali ovviamente differiscono nei tempi e nei modi, con la colonia Libica conquistata nelle sue varie regioni (Cirenaica, Tripolitania, Fezzan) nel 1911 e "perduta" dopo lo scoppio della Grande Guerra con il richiamo in Patria di molte unità di presidio (cosa comune a molti altri paesi coloniali) e la ribellione dei Senussi guidata da Omar Al Mukhtar (cui è stato dedicato un film, a lungo proibito in Italia con Anthony Quinn nella parte del cpo tribale ribelle) . Questa "riconquista" vide il Regio Esercito impegnato in varie operazioni nel corso degli anni.
Una parte importante (e per questo un capitolo viene dedicato in ognuna delle due parti del libro)
è quella che riguarda l'aviazione e l'appoggio alle truppe di terra, in cui l'esercito italiano e la Regia Aeronautica furono all'avanguardia per collaborazione. Questo uso dell'aviazione fu poi copiato anche da altri paesi coloniali in ambienti desertici simili (si ricorda ad esempio il pattugliamento dell'Iraq da parte dell'aviazione britannica) , e l'uso che si fece della collaborazione andava oltre l'offensiva verso le tribù ribelli fornendo supporto logistico, evacuazione dei feriti e in generale grande risparmio e alleggerimento delle carovane che si incamminavano per il deserto.
La guerra di riconquista dei territori libici creò anche una classe di ufficiali coloniali con esperienza e intelligenza che però non venne utilizzata nella Seconda Guerra Mondiale.
Allo stesso tempo la conquista dell'Etiopia, uno stato membro della Società delle Nazioni e che costò all'Italia una serie di sanzioni che non fecero altro che avvicinarla alla Germania nazista, è ancora oggi in Italia fonte di discussione storica e ideologica. La Saini Fasanotti non ha problemi ad affrontare il tema dell'uso delle armi chimiche (per altro molto limitato e dal punto di vista militare inutile se non controproducente come dimostrato per altro anche 20 anni prima) , dato che ancora oggi in Italia la discussione va avanti in maniera anti storica . Le conclusioni della Saini Fasanotti sul tema sono molto interessanti e , a mio avviso, condivisibili , sempre tenendo in conto la sensibilità il modo di fare guerra e le parti in campo all'epoca. Anche qui, nell'ostile paesaggio etiopico , uno dei vantaggi fu proprio quello di avere una grande collaborazione tra esercito, aviazione e sopratutto usando in modo maggiore rispetto all'esperienza libica le cosiddette "bande irregolari" ovvero unità composte da indigeni del posto che conoscevano maggiormente il terreno. Questo in unione con l'uso di unità coloniali (ascari eritrei , libici, somali) e limitando al massimo l'utilizzo di forze italiane (inadatte al terreno, spesso da far acclimatare e in generale con poca stamina) contribuì a creare una grande efficenza nella soppressione dell'insurrezione subito seguente alla fine della guerra (ma in realtà gli irregolari etiopi erano già operativi durante la guerra) .
Il libro in maniera agile e anche estremamente godibile esamina e disseziona ogni aspetto delle due esperienze di controinsurrezione con insegnamenti ancora attuali e che furono applicati in altre guerre di decolonizzazione (o non applicati, con risultati pessimi per il paese coinvolto) , e che forniscono anche oggi materiale di studio per il militare e lo storico.
Un grazie di cuore a Naval Institute Press per avermi fornito il libro per la recensione.
Titolo: "VINCERE!" - The Italian Royal Army Counterinsurgency Operations in Africa, 1922-1940 Autore: Federica Saini Fasanotti
Pagine: 204
Link: https://www.usni.org/press/books/vincere
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