Lo scorso anno (2018) è coinciso con il centenario della fine della Grande Guerra, un conflitto distante da tutto ciò che oggi è l'Europa e il mondo, ma che ancora oggi proietta i suoi effetti su tutte le famiglie che persero qualcuno in quell'immane tragedia. Pochi conflitti sono stati così totali, difficilmente si può trovare nei paesi che composero la Triplice Intesa (Francia, Gran Bretagna, Russia) o che si aggiunsero poi (Italia) , oppure in quelli degli Imperi Centrali (Impero Tedesco, Impero Austo Ungarico, Impero Ottomano) qualcuno che non partecipò a quella guerra e così oggi molte famiglie hanno in casa dei ricordi, delle medaglie, degli oggetti o lettere di un parente o più parenti che combatterono nella Grande Guerra. E' così anche per me che ho avuto un nonno e uno zio (purtroppo morto in combattimento sull'Isonzo), ed è così anche per la famiglia di Robert e Rosemary Stewart, che tempo fa trovarono nella loro soffitta un baule pieno di scritti e fotografie del loro prozio Alexander James "Hamish" Mann. La storia di questo giovane è così emersa grazie anche al talento della scrittrice del libro Jacquie Buttriss, che ha riscoperto una figura giovane ma piena di talento nei suoi scritti sia antecedenti la guerra sia al fronte. Questo giovane scozzese di Edinburgo, allo scoppio della guerra non potè rendersi volontario per un problema di salute molto grave, e questo però non lo scoraggiò nel suo contributo e nel suo volontariato in un ospedale militare. Nello stesso tempo il grande talento di Hamish Mann era la scrittura, di poesie, di storie ed il teatro, ambiti in cui eccelleva. Nel 1916, Hamish riesce ad arruolarsi e con la sua cultura ottiene il grado di sottotenente, essendo assegnato all'8° Battaglione del Reggimento Black Watch scozzese, una delle unità facenti parte della 9a Divisione. La sua entrata in linea fu nei mesi conclusivi della battaglia della Somme, e morì nell'offensiva della primavera del 1917 ad Arras. Tuttavia il lascito di questo giovane uomo è enorme, in quanto poeta ed in quanto essere umano dotato di una sensibilità maggiore di molti suoi coetanei. Questo viene riflesso nei suoi scritti, che in gran parte vengono riportati nel libro. Le sue poesie, i suoi racconti sulle piccole idiosincrasie della vita militare, le sue riflessioni ed in generale l'amore per la vita, per ciò che stava facendo in guerra e per i suoi soldati fanno trasparire un grande animo, che avrebbe potuto dare tanto all'arte ed al mondo. Leggere quei suoi scritti lo fa sentire più vicino a tutti noi che oggi riscopriamo, anche casualmente grazie al ritrovamento di quel baule, una persona di grande sensibilità o, come amava definirsi, un patriota anche se non un soldato. Mann infatti non si sentiva tagliato per i regolamenti o la severità della vita militare, ma questo non vuol dire che non fosse, come dimostrato poi con il suo sacrificio, un ottimo soldato. Era un artista prima di tutto, ed un essere umano che ci fa pensare a quanti Hamish Mann si persero in quella guerra tremenda, un pensiero che non può che essere accompagnato da una nota di grande rammarico.
Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.
Titolo: A Muddy Trench: A Sniper's Bullet - Hamish Mann Black Watch Officer Poet 1896-1917
Autore: Jacquie Buttriss
Pagine: 226
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