In questo caso però, lasciatemelo dire, tutto il "resto" rispetto ai due protagonisti non è superfluo, anzi, contribuisce a dare una coordinata in più per rendere il film ancora più bello e godibile. La trama è presto detta: siamo in una caserma di un reggimento scozzese post seconda guerra mondiale e il "colonnello" facente funzioni (in realtà è un maggiore) aspira a diventare "titolare" del reggimento dopo tanti anni in cui un vero colonnello non c'era stato e quindi aveva dato lui stesso un'impronta al reggimento. Ma alla fine il colonnello viene nominato e qui parte uno scontro con un epilogo assolutamente imprevisto che spariglia carte e caratteri. Il maggiore Jock Sinclair (Jock è il nomignolo per eccellenza dato agli scozzesi) è interpretato da un enorme Alec Guinness, mentre il colonnello subentrante è un altro mostro sacro del cinema britannico e mondiale, infatti il colonnello (in realtà un tenente colonnello) Basil Barrow è interpretato dal bravissimo John Mills. Sullo sfondo si muovono tante altre storie, su cui spicca la relazione tra la figlia di Guinness (interpretata da Susannah York, qui al suo primo ruolo) e uno dei caporali del reggimento (John Fraser). Il padre, pur essendo venuto dai ranghi è contrario a questa relazione tra la figlia di un ufficiale e un semplice graduato, arrivando a ricadere in uno dei crimini più odiosi per la disciplina militare , un ufficiale che colpisce un sottoposto. Qui si snoda un' altra svolta del film. Ma non voglio dirvi altro. L'aspetto che adoro di questo film è l'ambientazione: siamo in mezzo ad un nulla militare, inteso come inazione, routine, noia. Lontana geograficamente (siamo in Scozia) è la guerra fredda, lontana nel tempo (anche se solo da 15 anni) è la seconda guerra mondiale, in cui il reggimento (e Guinness) si è ricoperto di gloria. Gli ufficiali del reggimento sono ancora quasi tutti lì , come il secondo in comando, viscido, interpretato da un ottimo Dennis Price, o l'aiutante interpretato da Gordon Jackson (famoso per La Grande Fuga) , lì è ancora la figura paterna del reggimento , il capo cornamusa interpretato da Duncan Macrae (adorato ne I Due Nemici e in Il Ragazzo Rapito) . Il capo cornamusa in un reggimento scozzese è una delle figure più importanti perchè la musica stessa è l'anima del reggimento ed egli comanda tutte le cornamuse. Indimenticabili sono i suoi duetti polemici con il RSM (Sergente Maggiore Reggimentale, il più importante dei sottufficiali) proveniente dalle Guardie e quindi portatore di un'altra visione di disciplina , di altre tradizioni. Qui è la cura del film: riprodurre in un'ora e mezza di film una verosimile rappresentazione della vita di una tribù chiusa quale è un reggimento britannico e nella fattispecie scozzese. Basil Barrow (John Mills) arriva e vuole sradicare le "cattive abitudini" di Jock Sinclair/Guinness...da qui nasceranno una serie di scontri , di alleanze , di scambi di battute feroci e un esito imprevisto ed imprevedibile. Un film che raccomando profondamente.
P.S. il titolo tradotto in italiano batte su un luogo comune, il whisky, che trova certamente un riscontro nel film. Guinness è si un alcolista, ma forse il titolo inglese "Tunes of Glory" è molto più pertinente. La musica è infatti importantissima , come detto, per un reggimento scozzese.
John Mills e Gordon Jackson |
Susannah York e Alec Guinness |
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