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Tuesday, June 29, 2021
Fighting for Spain - The International Brigades in the Civil War 1936-1939 di Alexander Clifford
Friday, June 25, 2021
For King and Kaiser - Scenes from Saxony's War in Flanders 1914–1918 di Andrew Lucas, Jürgen Schmieschek
Tuttavia nell'ambito delle forze tedesche , dopo l'unione della Germania avvenuta nel 1870 a seguito della vittoriosa Guerra Franco-Prussiana, 4 eserciti avevano mantenuto una loro identità che si rifletteva in uniformi e tradizioni che si discostavano da quelle della maggioranza delle forze. Uno di questi stati era l'antico Regno di Sassonia, una regione della Germania posta nella zona centro orientale.
Proprio dell'impegno bellico di questo Regno ci parla il libro di oggi " For King and Kaiser" , e già dal titolo comprendiamo il gioco di fedeltà e alleanze dei sudditi di questo stato tedesco. Gli autori sono Andrew Lucas e Jürgen Schmieschek e il libro , uscito precedentemente in Germania , viene pubblicato oggi dalla ottima Pen&Sword.
In questo caso però devo confessare una mia mancanza. Questo libro fa da completamento a un libro precedenti degli stessi autori "Fighting the Kaiser's War" (anche qui il titolo è eloquente) che presentava tutta l'esperienza di guerra dei Corpi e delle Divisioni Sassoni in maniera più completa. Ma devo anche affermare che il libro si legge piacevolmente e il progresso delle truppe ,con lo stile del libro, si segue allo stesso modo in maniera eccellente.
Il libro consta di 12 capitoli e di un appendice. L'apparato iconografico è di grande livello. Molto probabilmente una maggiore permissività nel portare vari apparecchi fotografici sulla linea, consentiva alle truppe dell'Impero Tedesco di avere maggiori testimonianze fotografiche rispetto a francesi o britannici. In questo caso abbiamo innumerevoli foto che ritraggono moltissimi dei reparti che componevano le varie unità sassoni sul fronte occidentale. Di estremo interesse a mio avviso sono delle brevi biografie che ci presentano alcune personalità più in vista. Ad esempio è impossibile per un conoscitore di storia non riconoscere a pagina 38 la foto (corredata da biografia) dell'allora Oberleutnant Olbricht, poi passato alla storia come dei cospiratori nell'attentato ad Adolf Hitler del luglio 1944.
La vita delle truppe è anche ben documentata, sia da testimonianze frutto del certosino lavoro degli autori sia da libri editi in passato in Germania. Ma a fare da contraltare, per contestualizzare bene le vicende vi sono per ogni capitolo alcune testimonianze delle forze britanniche che per la massima parte erano schierate in luoghi tristemente famosi come Langemarck, Ypres o Polygon Wood. Allo stesso tempo le mappe, sia ricreate, sia prese da vecchi testi (e sorprendentemente chiare, cosa che spesso non è frequente in testi di fresca stampa) aiutano il lettore ad orientarsi. Non è difficile immaginare vista la ripetizione dei nomi di località e la ferocia dei combattimenti , l'aspetto stesso di quelle masse di fango acquitrinoso che diventarono le Fiandre. Un'altra caratteristica dell'Esercito Reale Sassone è la sua distinzione rispetto ai prussiani. Spesso viene dimenticato che molti degli episodi passati alla storia come "la Tregua di Natale del 1914" avvennero in settori occupati dai sassoni. Questa caratteristica , una maggiore "umanità" è evidente anche dalle varie testimonianze che costellano il libro sino alla fine.
Il libro lascia un senso profondo di umanità, alla fine della lettura. Di un atto di amore dei due autor verso tanti soldati dimenticati e confusi nella massa, sia in vita ma anche nella morte. L'ultimo capitolo è forse il più commovente , ovvero quello che narra delle vicende dei cimiteri costruiti durante la guerra e poi obliterati dall'avanzata alleata e dalle vicende alterne dei combattimenti. Non si può non pensare che tante vite sassoni siano state sacrificate spesso per un guadagno di pochi metri, oppure siano state perdute nella banalità della morte in trincea. L'ultimo capitolo quindi offre un senso di chiusura per quelli che furono i soldati dell Esercito Reale Sassone, che prestarono fedeltà al loro Re e al Kaiser. Un libro che non potrò mancare sugli scaffali di chiunque voglia conoscere un aspetto dell'esercito Imperiale Tedesco poco conosciuto.
Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.
Titolo: For King and Kaiser - Scenes from Saxony's War in Flanders 1914–1918
Autori: Andrew Lucas, Jürgen Schmieschek
Pagine: 256
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/For-King-and-Kaiser-Hardback/p/17756
Wednesday, June 16, 2021
The United States Marine Corps in the Korean War - Rare Photographs from Wartime Archives di Michael Green
Una serie che ormai conta centinaia di volumi e che si arricchisce di un altro testo indispensabile per apprezzare lo sforzo bellico della Guerra di Corea, spesso definita una guerra minore, ma la cui feroce fu seconda a pochi conflitti della storia. Green nel suo libro . sceglie molte fotografie di estremo interesse, che definiscono esattamente quella che fu l'esperienza dei combattenti statunitensi. Se si guardasse con occhio disattento alle foto , ci si potrebbe ingannare sul fatto che quelle foto ritraggano Marines nella Seconda Guerra Mondiale. L'impiego di armi convenzionali non mutò molto dal conflitto conclusosi 5 anni prima. Ma in effetti nella seconda parte della guerra fecero capolino nel cielo i primi caccia a reazione sia di fabbricazione americana, sia sovietica forniti ai nord coreani.
La guerra di Corea fu segnata da una travolgente avanzata comunista che spinse i Sud Coreani nel perimetro di Pusan , poi dall'Operazione Chromite con cui MacArthur sbarcò nelle retrovie dei nord coreani a Inchon (un'operazione di cui abbiamo parlato qui : https://oldbarbedwire.blogspot.com/2019/06/inchon-landing-macarthurs-korean-war.html ) e alla risalita della penisola e all'invasione del nord oltre il 38° Parallelo. Qui iniziò una delle fasi più brutali del conflitto con l'entrata in guerra della Cina comunista. L'epopea dei Marines in questa fase coincide con la ritirata dal Bacino Idrico di Chosin, in pieno inverno. Il racconto di questo scontro tra le forze dei Marines giunte vicino a questo specchio d'acqua nel nord della penisola e dell'attacco di 12 divisioni cinesi è parte del mito del Corpo dei Marines. La ritirata che ne seguì riportò le forze americane nel sud fino a quando nel 1953 il fronte si stabilizzò di nuovo vicino al 38° Parallelo.
Il libro, come quelli della serie , unisce un'ottima narrazione di tutta la guerra con la particolare attenzione alle vicende dei Marines, ad una serie di foto molto rare che ritraggono appunto le imprese del Corpo.
Il formato è spesso molto grande, con foto che occupano un'intera pagina. Sono ben documentati armi e armamenti sia delle forze americane che comuniste. Allo stesso tempo in alcune foto viene evidenziata la terribile tattica delle "orde umane" con cui i cinesi e i nord coreani attaccavano , spesso di notte. Il risultato è un libro che documenta bene la guerra di Corea, che spesso viene definita guerra minore ma che fece 140000 perdite tra le forze americane con 25000 morti. Senza dubbio viene in mente quella battuta di Walther Matthau che in un film ("Come ti ammazzo un killer") alla domanda su quale guerra avesse fatto rispose "Quella grossa, la Corea", e all'ironia del suo interlocutore contrattaccò con "Beh, per me è stata grossa!". Un libro che raccomando a chiunque voglia conoscere di più su questa guerra e sulla ferocia dei suoi combattimenti.
Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.
Titolo: The United States Marine Corps in the Korean War - Rare Photographs from Wartime Archives
Autore: Michael Green
Pagine: 224
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/United-States-Marine-Corps-in-the-Korean-War-Paperback/p/18764
Saturday, June 12, 2021
Into the Iron Triangle - Operation Attleboro and the Battles North of Saigon, 1966 di Arrigo Velicogna
Il libro che vi presento oggi però ci porta più a sud rispetto ai fatti svoltisi nella Valle dello Ia Drang e tratta dell'"Operazione Attleboro" in cui diverse unità statunitensi e sud vietnamite si trovarono confrontate dalla 9a Divisione PLAF (People's Liberation Armed Forces) del Colonnello Cam. L'autore del libro è lo storico Arrigo Velicogna e la casa editrice è la Helion.
Il libro, facente parte della serie "Asia at War" (n°19) è un libro di 88 pagine, 8 capitoli molto dettagliati, che descrive perfettamente i prodromi della guerra, le forze in campo (facendo i dovuti distinguo tra le varie componenti dell'apparato militare vietnamita) e i fatti che si svolsero tra il 14 settembre e il 25 novembre 1966.
L'operazione Attleboro, nata come una serie di puntate offensive da parte della 196a Brigata (comandata dal Generale De Saussure) vide degli scontri feroci con le forze vietnamite del Colonnello Cam. In special modo critica fu la situazione tra il 3 e il 5 novembre quando diverse unità americane si trovarono a rischio di essere travolte. L'impianto tattico del Generale de Saussure era stato fallimentare e quindi una compagnia si era trovata isolata. La situazione fu salvata disponendo le forze in campo in maniera più logica e correggendo gli errori tattici di De Saussure. Le forze statunitensi in seguito si proiettarono all'offensiva con molti più elementi, cercando di intrappolare le varie forze vietnamite che si sganciavano dagli scontri per ritirarsi a nord, verso la Cambogia. L'Operazione Attleboro, iniziata come una serie di dispiegamenti di piccole unità per contrastare la presenza comunista a nord di Saigon (Thay Ninh) , vide al contrario lo sforzo delle forze nord vietnamite del Colonnello Cam di distruggere la presenza americana e sudvietnamita nell'area. Questo confronto vide diversi combattimenti che si protrassero per settimane, e che in realtà distrussero la capacità combattiva delle forze nord vietnamite. Parecchio merito va dato alla tattica statunitense delle firebases e agli attacchi coordinati degli aerei.
Il libro, in carta patinata, si presenta molto ordinato e piacevole e pur non essendo voluminoso è molto dettagliato nel resoconto degli scontri. Molte sono le fotografie (in massima parte bianco e nero) ma di rilievo è la sezione centrale con i profili dei mezzi corazzati (una parte dell'offensiva fu attuata da forze meccanizzate) e degli elicotteri e aeroplani dell'Operazione Attleboro. Sono presenti anche tre profili che illustrano le divise dei vari combattenti, statunitensi , nord vietnamiti e Forze Mike (I guerriglieri di etnia Nung che combattevano a fianco degli americani). Il libro descrive un'offensiva poco conosciuta del 1966, e il lettore potrà apprezzare pienamente le conclusioni derivanti da questo scontro. La flessibilità e la potenza di fuoco americana contro la sostanziale rigidità tattica delle forze comuniste. Attleboro fu un'operazione importante perchè gettò i semi di altre operazioni che trassero da essa gli insegnamenti e ne garantirono a loro volta il successo. Il libro , estremamente piacevole da leggere pur non essendo molto lungo, è altamente consigliato agli appassionati storici della Guerra del Vietnam.
Un grazie di cuore a Casemate Publishing ed Helion per avermi fornito il libro per la recensione.
Titolo: Into the Iron Triangle - Operation Attleboro and the Battles North of Saigon, 1966
Autore: Arrigo Velicogna
Pagine: 88
Link: https://www.helion.co.uk/military-history-books/into-the-iron-triangle-operation-attleboro-and-the-battles-north-of-saigon-1966.php?sid=cbbf4cf57d61db402b65c4491e4e39c6
Tuesday, June 8, 2021
Hitler's Attack U-Boats - The Kriegsmarine's Submarine Strike Force di Jak Mallmann Showell
L'autore infatti ci riporta alle origini di questa arma , che affonda nei successi della Grande Guerra dove il loro impiego aveva creato enormi problemi ai rifornimenti verso la Gran Bretagna. In questo caso il secondo capitolo del libro parte proprio da un esame dei sommergibili tedeschi della Grande Guerra e nelle foto viene ritratto il relitto del UB-122 , spiaggiato sull'estuario del Medway.
Non si può infatti trattare la tecnologia degli U-Boot della Seconda Guerra Mondiale senza partire da quelli del conflitto precedente e anche dagli sviluppi , compiuti dai progettisti tedeschi di dare a paesi terzi una forza sottomarina di tutto rispetto. In questo caso, dopo le limitazioni del Trattato di Versailles, che proibivano alla Germania di avere dei sottomarini, i vari ingegneri e progettisti si misero al servizio di altri paesi tra cui la Finlandia, paese che aveva da poco ottenuto l'indipendenza. E' il caso del sommergibile di tipo "Vesikko". E' indubbio che pur essendo di dimensioni molto ridotte il sommergibile finnico presenta soluzioni progettuali simili a quelle dei sommergibili tedeschi della Seconda Guerra Mondiale.
Tuttavia , sebbene la storia dello sviluppo dei sommergibili sia molto interessante, è la parte centrale del libro a essere la più affascinante, con due lunghi capitoli (7 e 9) che descrivono nei minimi particolari e con ausilio di foto fantastiche (ovviamente in bianco e nero) le caratteristiche di un Tipo VII (il tipo di sottomarino più diffuso) nel capitolo 7 e nel capitolo 9 le varie posizioni dell'equipaggio, le loro mansioni, la vita a bordo. Questi due capitoli sono rivelatori e non possono che essere utili oltre che allo storico e all'appassionato anche al modellista che voglia ricreare un U-Boot tipo VII in scala ridotta.
Le foto, pezzo forte del libro sono sia frutto di ricerche tra gli archivi, con alcune foto con addirittura ancora il bollo della censura di guerra , sia foto prese nei vari musei, per altro non moltissimi che fanno rivivere ai turisti la claustrofobia tipica degli U-Boot. Spesso però il fatto di essere l'unica fonte tangibile per i ricercatori ha propagandato miti non attinenti alla realtà e Jak Mallmann Showell riesce a rimettere a posto alcune questioni sia riguardanti equipaggiamento , sia rapporti e posizioni dell'equipaggio.
La mia fascinazione verso il mondo degli U-Boot , iniziata con un film (molto probabilmente la base per la fascinazione di molti altri appassionati) , "Das Boot" di Wolfgang Petersen, è proseguita negli anni con la lettura di molti altri libri. In questo caso però siamo davanti ad un libro che in maniera snella e piacevole ci descrive la vita a bordo di questi battelli, una vita che il più delle volte si concludeva tra il terrore e l'oscurità in una tomba di acqua. La statistica impietosa parla del 75% di perdite , la più alta di ogni arma nella Seconda Guerra Mondiale e questo non fa altro che aumentare l'interesse e la passione per la vita dei sommergibilisti tedeschi. Il libro di Mallmann Showell pur non insistendo su particolari tecnici (sui quali si potrebbero scrivere volumi) riesce a condensare ogni aspetto della vita a bordo degli U-Boot e , per conto mio , riprenderò il mio DVD del film "Das Boot" e con il libro alla mano controllerò la precisione del film con la narrazione perfetta dell'autore di "Hitler's Attack U-Boats". Un libro di grandissimo valore e rivelatore della vita degli equipaggi degli U-Boats tedeschi nella Seconda Guerra Mondiale.
Un grazie di cuore a Frontline per avermi fornito il libro per la recensione.
Titolo: Hitler's Attack U-Boats - The Kriegsmarine's Submarine Strike Force
Autore: Jak Mallmann Showell
Pagine: 272
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Hitlers-Attack-U-Boats-Hardback/p/17988