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Saturday, February 27, 2021

Hungarian Armoured Fighting Vehicles in the Second World War - Rare Photographs from Wartime Archives di Eduardo Manuel Gil Martinez

 Nelle innumerevoli storie fotografiche della Seconda Guerra Mondiale spesso riusciamo a riconoscere anche divisioni e battaglioni (specialmente i temibili  carri Tigre) delle forze germaniche. La letteratura specialistica attrae sempre nuovi lettori e non mancano certo nuove collezioni di foto da pubblicare o analisi di vecchie foto riguardanti la Panzerwaffe tedesca. Però spesso in questa equazione viene dimenticato il piccolo ma significativo contributo di altre forze armate nell'invasione della Russia denominata Operazione Barbarossa e in tutto il teatro del fronte orientale. Oggi in parte viene , con la solita fantastica serie "Images of War" colmata quella lacuna almeno per quanto riguarda uno degli alleati dell'Asse: l'Ungheria. Il paese , uscito dalla frammentazione dell'Impero Austro Ungarico fornì truppe per l'invasione della Russia nel 1941 e queste sebbene non perfettamente equipaggiate si resero protagoniste di un ottimo servizio combattendo in svariate battaglie. 

Il libro, edito da Pen&Sword e curato da Eduardo Manuel Gil Martinez, esamina i modelli "autoctoni" prodotti in Ungheria. Va detto che dapprima il paese si affidò a modelli di importazione tra cui le tankette Ansaldo importate dall'Italia. Queste, definite "scatole di sardine" dagli stessi italiani, non erano state progettate per il combattimento quanto più per una veloce ricognizione in cui potevano essere utili. 

Gli ungheresi affiancarono questi modelli di importazione con alcuni modelli prodotti nelle varie fabbriche del paese. Tra questi spiaccavano i carri Toldi e le autoblinde (definite incongruamente nel libro "tankettes" ) Csaba. L'impatto con i carri russi anche con modelli inferiori e ormai obsoleti fu drammatico. I cannoni erano assolutamente inadeguati e la stessa corazzatura era una trappola per gli equipaggi. Tuttavia gli ungheresi si batterono bene. Vi furono ovviamente tentativi di rimodernare la produzione con l'introduzione di modelli quali il Turan e lo Zriniy II , carri leggermente superiori ai sopracitati, ma pur sempre inferiori ai T34 e KV1 che si trovavano ad affrontare ad est. Vi fu anche un ottimo semovente contraereo noto come Nimrod. I tedeschi procedettero quindi a fornire tutta una serie di modelli anche relativamente moderni già nei primi anni di guerra, finendo addirittura per addestrare gli ungheresi all'uso di alcuni Tigre I e Panther che videro anche emergere il più grande asso di carri armati nel tenente Ervin Tarczay, che si distinse nei combattimenti dal 1944 in poi. 

La storia delle forze corazzate ungheresi, dei mezzi (non solo corazzati) e delle varie unità è esaminata nel dettaglio nel libro, anche se risulta un po' difficile seguire i vari spostamenti senza una mappa. Pur essendo un grande appassionato di Seconda Guerra Mondiale, non conoscevo molto riguardo alle forze armate ungheresi, ne' riguardo alle tensioni (derivanti da dispute territoriali) con i vicini rumeni, addirittura alleati nell'Asse. Il libro quindi è stata una assoluta sorpresa che mi ha fatto apprezzare un aspetto poco conosciuto della Seconda Guerra Mondiale.

Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.

Titolo: Hungarian Armoured Fighting Vehicles in the Second World War - Rare Photographs from Wartime Archives 

Autore: Eduardo Manuel Gil Martinez

Pagine: 112

Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Hungarian-Armoured-Fighting-Vehicles-in-the-Second-World-War-Paperback/p/16773
















Monday, February 22, 2021

Black Swan Class Sloops - detailed in the original builders plan di Les Brown

 Quando sentiamo il termine "sloop" la nostra mente va subito a un'altra epoca, quella della navigazione a vela e infatti lo sloop ebbe come apogeo da un punto di vista bellico il XVIII° secolo , quando queste navi piccole e veloci assolvevano a diversi compiti nelle marine di tutto il mondo. Il termine sloop nell'ambito della presentazione del libro di oggi però ci porta a conoscere un'altra tipologia di nave, più moderna, adatta a compiti di guerra che si presentarono durante la Grande Guerra e la Seconda Guerra Mondiale. 

La classe Black Swan , infatti fu una nave con compiti di scorta ai convogli nella Seconda Guerra Mondiale. Creata come versione allungata della classe Egret, la Black Swan fu varata nel 1938. Furono 4 le prime unità varate, dopodichè si applicarono delle modifiche per le susseguenti navi che portarono alla Classe Modificata Black Swan. 

Il libro di oggi, curato da Les Brown , storico e architetto navale ci portano a conoscere attraverso i piani di costruzione la classe di sloop Black Swan. non è il primo libro che recensisco di questa serie , ma spiegherò al lettore che se appassionato di tecniche di costruzione navale, di storia navale e anche se fosse un completo neofita, si troverà di fronte ad un libro che è una gioia per gli occhi. 

I piani di 4 navi della classe sono esaminati, paragonandone le varie costruzioni e adattamenti, la disposizione degli armamenti e delle altre attrezzature e alloggi. La classe Black Swan sebbene forse per la nave che le diede il nome possa risultare anonima è invece conosciuta per la sorte e le avventure di un'altra nave della sua classe, la HMS Amethyst, che fu la protagonista del famoso "Incidente sullo Yangtze" nel 1949. Questo evento, ripreso anche in un film con Richard Todd, fu uno scontro tra la nave che pattugliava il fiume cinese Yang Tze e le forze comuniste cinesi che la presero di mira non riconoscendole il diritto al pattugliamento sancito in precedenti trattati. Della Amethyst però va fatto notare che abbiamo il piano riguardante la sua ricostruzione al ritorno in patria nel 1950, dopo che subì parecchi danni dall'artiglieria comunista cinese. 

Che dire di più? La nave fa parte di una classe che si rese utilissima come scorta ai convogli e in funzione antisommergibile (la HMS Starling fu il vascello con il maggior numero di Uboat affondati all'attivo) e che poi divenne tristemente famosa per il fato della Amethyst(sulla quale morirono molti marinai e il comandante Skinner) . Ma il libro non è solo utile per conoscere come erano progettate queste navi, quali erano le loro caratteristiche etc. Questa serie di libri è infatti utilissima oltre che agli storici e agli appassionati anche ai modellisti perchè descrive attentamente i dettagli differenti tra le varie navi e anche tra stesse navi in differenti momenti. Un altro bellissimo libro edito dalla Seaforth Publishing. 

Un grazie di cuore a Seaforth per avermi fornito il libro per la recensione. 


Titolo:  Black Swan Class Sloops - detailed in the original builders plan 

Autore.: Les Brown 

Pagine: 128

Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Black-Swan-Class-Sloops-Hardback/p/16884















Thursday, February 18, 2021

Brothers in Arms - The Story of a British and a German Fighter Unit - August to December 1940 di Chris Goss

 Il libro di oggi è un interessante sguardo alle imprese militari di due unità contrapposte al culmine di una delle battaglie decisive della Seconda Guerra Mondiale: la Battaglia d'Inghilterra. 

Chris Goss infatti ci guida alla scoperta di due squadriglie, lo Squadron 609 britannico e il 1 Staffel dello Jagdgeschwader 53 "Pik As". Goss è uno storico che si è spesso occupato della Luftwaffe e ho sempre apprezzato l'approccio meticoloso al tema. In questo caso il libro è corredato da molte fotografie, quasi fosse un album, che a capitoli alternati mostrano la vita e i combattimenti delle due unità. Spesso queste due unità si incrociarono nei cieli di Inghilterra in quell'estate del 1940, con i britannici (che erano stazionati dapprima al nord) a cercare di limitare le incursioni "Freie Jagd" di caccia libera dei tedeschi o di abbattere quanti più bombardieri possibili. 

Le storie delle due unità sono esaminate, dalla formazione del 609 Squadron, che fu il frutto di quella espansione della RAF a metà degli anni '30, mentre la creazione dello Jagdgeschwader 53 rientra nei modi che il partito Nazionalsocialista utilizzò per aggirare i limiti derivanti dal Trattato di Vesrailles sugli armamenti della Germania . Questa unità infatti mandò anche molti aviatori a combattere nella Guerra Civile Spagnola con la Legione Condor, e tra questi i famosi Werner "Vati" Moelders e Hans-Karl Mayer.

Il racconto di quei primi mesi di guerra e dei mesi in cui sull'Inghilterra infuriò la battaglia per il predominio dei cieli è appassionante anche se come tutte le routine militari affianca momenti di noia che durano giorni a momenti in cui le azioni nel cielo sono fatte di lotte per la vita o per la morte. 

Il 609 Squadron è narrato attraverso il giornale dell'unità, curato per diversi mesi dall'Ufficiale Pilota John Dundas , un giornalista in tempo di pace. I diari dell'unità tedesca invece sono più asciutti e spesso non è facile (ma è un problema comune a ogni storia di unità aerea) far quadrare i resoconti degli scontri e degli abbattimenti. 

Il libro che ne esce è molto piacevole e il racconto corale di queste due unità simili per il modo con cui cercavano l'avversario (e per la cavalleria con cui sostanzialmente si scontravano in quei cieli, in una guerra che di cavalleresco ebbe ben poco), è godibile tanto da gisutificare il titolo "Brothers in Arms". In realtà appunto se guardiamo a tutte le foto è così facile confondere quelle facce molto simili, forse più informali quelle britanniche e più dure quelle tedesche (ma magari è solo il taglio dei capelli!) , gli stessi atteggiamenti di chi a 20 anni ebbe una grande responsabilità per il proprio paese a costo anche di sacrificare la propria vita. Un altro bel libro di Chris Goss. 

Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione..

Titolo: Brothers in Arms - The Story of a British and a German Fighter Unit - August to December 1940 

Autore: Chris Goss

Pagine: 296

Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Brothers-in-Arms-Paperback/p/17860




















Monday, February 15, 2021

Hell in the Central Pacific - The Palau Islands 1944 - Rare Photographs from Wartime Archives di Jon Diamond

 Il libro di cui vi voglio parlare oggi tratta di un episodio bellico nella Guerra del Pacifico. Infatti l'invasione delle isole Palau, e della più nota (sebbene non la maggiore) delle isole, Peleliu. Se questa isola non vi è nuova, pur non essendo esperti storici della complicata strategia americana nel Pacifico, sappiate che il motivo è che i combattimenti cruenti su quell'isola sono stati riprodotti nella bella serie HBO "The Pacific" . In quel caso il racconto seguiva le imprese del mortaista Eugene Sledge, attingendo dalle memorie incluse nel libro "With the Old Breed" . Old Breed era il nome dato alla 1a Divisione dei Marines che comprendeva gli altrettanto famosi 1°, 5° e 7° Reggimento. 

Oggi ci troviamo proprio di fronte a un libro che narra quelle stesse imprese da un punto di vista iconografico. Jon Diamond compone un bellissimo libro con immagini per la serie "Images of War" della Pen&Sword che definirei "monumentale". Infatti il libro è composto da 240 pagine e più di 250 foto, il che lo rende un must per chiunque voglia approfondire la conoscenza dell'Operazione Stalemate II.

Non è mai semplice per noi europei seguire le imprese compiute nel pacifico, su distanze enormi, nella srategia dei "salti" da un'isola (o meglio gruppi di isole o arcipelaghi) ad un'altra. Per questo il libro è corredato anche da ottime mappe, che sono incentrate sopratutto sulla difficile conquista di Peleliu da parte di Marines ed Esercito Statunitense.

Il libro ovviamente non elenca solo la battaglia di Peleliu, ma spiega come si arrivò alla decisione di far partire l'Operazione Stalemate II, che faceva parte di una più ampia strategia volta a proteggere le forze del generale MacArthur nel ritorno alle Filippine. 

Le foto, come detto sono molte , e illustrano sia i combattimenti, sia le personalità coinvolte (c'è anche una bella foto del comandante del 1° Reggimento Marines, "Chesty" Puller, ritratto in gioventù al tempo del suo impiego in Nicaragua) , sia il terribile terreno su cui si combattè, dalle spiagge insanguinate (questa è una delle isole in cui la difesa giapponese contestò lo sbarco sin dalla linea della battigia)  ai difficili combattimenti nell'unica appendice montuosa (o meglio collina calcarea) di Peleliu, le Montagne Umurbrogol. Non manca un capitolo dedicato ai restanti combattimenti sulla adiacente isola di Angaur. 

Jon Diamond aveva già iniziato a trattare la Guerra del Pacifico con altri libri, sempre per la serie "Images of War" (qui potete trovare la recensione dedicata al volume riguardante Okinawa " https://oldbarbedwire.blogspot.com/2019/04/the-battle-of-okinawa-pacific-wars-last.html " ) ed anche in questo caso compone un libro fantastico pieno di immagini e informazioni. Un libro che raccomando ad appassionati storici e neofiti, per comprendere la ferocia dei combattimenti nelle isole del Pacifico durante la Seconda Guerra Mondiale.

Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.

Titolo: Hell in the Central Pacific - The Palau Islands 1944 - Rare Photographs from Wartime Archives 

Autore: Jon Diamond

Pagine: 240 

Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Hell-in-the-Central-Pacific-1944-Paperback/p/17942