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Monday, May 31, 2021

Artillery of the Napoleonic Wars - A Concise Dictionary 1792-1815 di Kevin F. Kiley

 Il libro che vi presento oggi , edito da Frontline e curato da Kevin F. Kiley , ufficiale d'artiglieria dello USMC e storico prolifico è un volume che non può non interessare ogni appassionato di quell'arma che è appunto l'artiglieria e anche ogni storico e conoscitore delle Guerre Napoleoniche. 

Siamo infatti di fronte ad un dizionario , definito coinciso (ma tutt'altro che povero) , che riporta voci del periodo Napoleonico, riguardanti l'artiglieria. 

Il volume , di 612 pagine , diventa immediatamente un punto di riferimento per chiunque voglia informarsi su equipaggiamenti, procedure, personalità di un periodo in cui questa branca delle forze armate, in tutta Europa fece passi da giganti. In realtà va detto che uno dei sistemi più noti, il sistema di artiglieria Gribeauval , volto a standardizzare calibri dei cannoni e degli obici e i loro affusti, fu brevettato prima delle guerre, da Jean Baptiste Vaquette de Gribeauval, morto nel 1789, quindi prima del periodo noto come Guerre Napoleoniche. Questo sistema, noto appunto come "Gribeauval" fu estremamente rivoluzionario nel razionalizzare e rendere meno difficile l'aspetto logistico dei rifornimenti di artiglieria e riducendo i calibri delle varie artiglierie a pochi pezzi, in modo che fosse più facile gestirli. 

Ma  una voce che merita di essere citata oltre a quella sopra elencata è senza dubbio quella di Napoleone Buonaparte o Bonaparte, il generale corso di origine italiane che con le sue imprese politiche e militari venne a dare il nome a tutto il periodo. Proprio Napoleone , a simboleggiare l'avvento della potenza di un'arma sulle altre (l'artiglieria su fanteria e cavalleria), era stato formato come artigliere e fece intravedere il suo valore nell'assedio di Tolone del 1793 ma soprattutto salvò il Direttorio (l'organo di governo francese del tempo) nel 1795, quando grazie alla "mitraglia" dei suoi cannoni evitò che una sollevazione realista prendesse d'assalto il palazzo dove si riuniva il governo, rovesciandolo e restaurando forse la monarchia. Proprio a sottolinearne l'importanza che questa arma ebbe in quell'occasione e nel prosieguo di quel periodo fino all'epilogo a Waterloo quasi 20 anni dopo Kiley inserisce il racconto di quell'occasione nel prologo. 

Il libro corredato da fantastiche immagini sia in una sezione a colori nel centro (che si avvale di bellissime tavole coeve delle varie forze d'artiglieria d'Europa) sia con schemi dei vari pezzi sparpagliati lungo il corpo del volume. Questo libro , frutto della passione di uno storico ed ex militare per l'arma nella quale ha passato tutta la sua carriera, verrà presto accompagnata da un volume simile che riguarderà il "Genio Militare", altra arma "dotta" del periodo. Sia questo che il prossimo volume di Kiley non potranno mancare sugli scaffali di ogni appassionato di artiglieria e ogni storico e conoscitore delle Guerre Napoleoniche. 


Un grazie di cuore a Frontline Books per avermi fornito il libro per la recensione. 


Titolo: Artillery of the Napoleonic Wars - A Concise Dictionary 1792-1815 

Autore: Kevin F. Kiley

Pagine: 612

Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Artillery-of-the-Napoleonic-Wars-Hardback/p/13569

















Friday, May 28, 2021

I somehow survived - Eyewitnesss Accounts from World War II di Edito da Klaus G. Forg

 Nel 2021 molti dei veterani della Seconda Guerra Mondiale saranno attorno alla venerabile età di 95 anni, alcuni avranno passato i 100. Questo ovviamente ci fa pensare che , purtroppo, il loro tempo sulla terra stia finendo e che quindi ogni loro memoria diretta (orale) purtroppo sarà perduta per sempre. In questo caso il libro di oggi è molto prezioso. 

Edito da Greenhill Books e curato da Klaus G.Forg , fotografo, editore e giornalista tedesco, il libro di oggi "I somehow survived" già dal titolo ci fa comprendere come i 4 "sopravvissuti" giudichino la loro vicenda umana e bellica. Stiamo parlando di personalità che hanno tutti qualcosa in comune poichè sono 4 veterani e una "sposa di guerra" tedeschi. In realtà la sposa di guerra, Morild Nirschl è norvegese e la sua storia fra tutte è quelal più singolare e atipica. Innamoratasi di un marinaio tedesco di stanza in Norvegia essa partorisce un bambino figlio di questa unione e si trasferisce in Germania, ma la sua vicenda è tutt'altro che lineare. La storia di Morild viene raccontata nell'ultimo capitolo di un libro appassionante in cui gli altri protagonisti provengono dalla parte sud della Germania (principalmente Baviera e Sassonia) . Questo tratto caratteristico , riassume un po' i punti in comune degli altri 4 protagonisti del libro, Georg Weiss, Sepp Heinrichsberger, Franz Blattenberger, e Siegfried Schugmann. I primi tre di famiglia contadina, il quarto di famiglia maggiormente benestante. Tutti figli di una parte molto bella della Germania, anche se spesso cresciuti in situazione di povertà, frutto delle sanzioni e del periodo fra le due guerre mondiali. Il primo racconto , quello di Weiss è forse il più duro, un pugno allo stomaco. Le continue ritirate sul Fronte Russo nella seconda parte della guerra, la perdita dei compagni, la distruzione attorno a sè. Anche le altre esperienze sono estremamente rappresentative della guerra delle forze tedesche. E' strano constatare come il tempo che molto probabilmente ha trattenuto i superstiti dal relazionarsi e raccontare le proprie vicende di guerra abbia infine fatto sì che queste esperienze siano uscite e siano state raccontate, e si spera che questi reduci abbiano trovato un senso di chiusura verso di esse. Tuttavia è ricorrente nei vari racconti il fatto che alcune scene rimarranno sempre impresse nella loro mente e che non verranno mai cancellate. 

Il libro, primo di una serie, si aggiunge ai molti pubblicati recentemente dalla casa Greenhill Books che si distingue per l'ottima qualità dei suoi libri di memorie. Molte sono quelle riguardanti il campo tedesco, e questo fa sì che si possa conoscere anche la loro esperienza di guerra , troppo spesso stereotipata e vilipesa. Il libro di Klaus G. Forg con le esperienze dei 4 veterani più la signora Morild è un volume che interesserà sicuramente gli appassionati e che contribuirà ad arricchire la conoscenza della Seconda Guerra Mondiale vista da un altro punto di vista. 

Un grazie di cuore a Greenhill Books per avermi fornito il libro per la recensione.

Titolo:  I somehow survived - Eyewitnesss Accounts from World War II 

Autori: Vari, Edito da Klaus G. Forg 

Pagine: 192

Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/I-Somehow-Survived-Hardback/p/18500











Thursday, May 27, 2021

The Doolittle Raid - The First Air Attack against Japan , April 1942 di John Grehan & Alexander Nicoll

 L'attacco a Pearl Harbor , il 7 dicembre del 1941 , colse di sorpresa il governo degli Stati Uniti, ma soprattutto scioccò l'opinione pubblica americana innescando la necessità di una risposta quasi immediata all'attacco proditorio delle forze aeronavali giapponesi. Questa reazione si manifestò con l'ideazione di un piano secondo il quale dei bombardieri B-25 dell'USAAF avrebbero dovuto essere imbarcati su una portaerei e poi essere lanciati in un raid contro le isole del Giappone e principalmente contro il centro nevralgico di quel paese, Tokyo. Questo raid passò alla storia come "Il Raid di Doolittle" dal nome del comandante di quell'impresa, il Tenente Colonnello James H. Doolittle. 

Il libro che vi presento oggi è quanto di più completo possa esistere da un punto di vista iconografico, riguardante quella missione. Il libro, edito da Pen&Sword e scritto da John Grehan e Alexander Nicoll, racchiude la maggior parte delle foto scattate durante la missione compiuta dai 16 B25 e dai loro equipaggi, nonchè le foto dei preparativi e del seguito, quando diversi equipaggi tornarono a casa. La missione, che avrebbe dovuto svolgersi su distanze enormi anche per un bombardiere dalla grande autonomia come il B-25 necessitava per forza l'abbandono degli aerei sulla Cina, come avvenne per la maggior parte degli equipaggi. In Cina gli aviatori del raid avrebbero trovato la collaborazione delle forze cinesi nazionaliste di Chang Kai Shek. 

Il libro dopo una breve introduzione ci porta a conoscere i preparativi della missione , l'imbarco sulla portaerei USS Hornet e la missione vera e propria con il lancio compiuto in anticipo rispetto al previsto giorno, il 18 aprile invece del 19. Questo era stato necessario visto il fatto che la forza navale che comprendeva la USS Hornet era stata avvistata da navi giapponesi e che quindi il fattore sorpresa del raid era in parte stato rovinato. 

Il libro presenta la missione nel suo complesso ma anche segue ogni equipaggio, presentandolo via via in ordine di partenza. Quello del Ten. Col. Doolittle è l'equipaggio n° 1, seguito poi da altri 15 aerei, che completarono tutti la missione creando danni ma soprattutto insicurezza nell'apparato militare nipponico. 

Non tutti gli equipaggi furono fortunati, ci furono perdite e anche prigionieri, alcuni dei quali furono condannati a morte dopo mesi di torture. Tuttavia il raid non si prefiggeva di creare danni irreparabili al nemico e non poteva essere così, ma appunto di seminare panico e rendere in un certo senso paranoico l'apparato militare nipponico. In questo senso si può vedere l'influenza del raid sulla strategia dei mesi seguenti, con la ricerca dello scontro da parte dei giapponesi verso le portaerei americane sopravvissute all'attacco di Pearl Harbor e il seguente scontro aeronavale delle Midway che mutò il corso della guerra. 

Il libro contiene centinaia di foto e nell'ultimo capitolo possiamo vedere anche la sezione riguardante l'anniversario dei 50 anni, quando fu ricreato il lancio dei B-25 dalla portaerei USS Ranger, occasione che vide partecipare un migliaio di persone invitate a bordo. 

Il raid fa parte del mito più che della storia.  Da un punto di vista militare non fu certo un successo vista la perdita di 16 aerei su 16 e la morte di diversi membri della missione stessa. Ma l'elemento propagandistico e di morale fu enorme per gli Stati Uniti in cerca di un successo per risollevare l'opinione pubblica. Tale è la mitologia che circonda questo evento militare che in molti film esso viene accoppiato all'attacco di pearl Harbor come una specie di contraltare (è stato così per il film "Pearl Harbor" e per il recente "Midway" ) . Il libro quindi è una miniera di fantastiche foto che non potrà mancare sugli scaffali di ogni appassionato di Guerra nel Pacifico e Seconda Guerra Mondiale. 

Un grazie di cuore a Pen&Sword  per avermi fornito il libro per la recensione.

Titolo: The Doolittle Raid - The First Air Attack against Japan , April 1942 

Autori: John Grehan & Alexander Nicoll

Pagine: 176

Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/The-Doolittle-Raid-Paperback/p/17332




Friday, May 21, 2021

Smedley di Jeff McComsey

 Il libro che vi presento oggi è un fumetto o "graphic novel" . Il tema è uno dei personaggi più interessanti e affascinanti della storia del Corpo dei Marines, il Maggiore Generale Smedley Darlington Butler. Ma l'occasione per introdurre questo personaggio è tutto fuorchè banale poichè conosciamo la sua storia attraverso dei flashback che egli rievoca con dei racconti fatti in un'occasione molto particolare. 

L'atmosfera della "graphic novel" attinge pienamente ai grandi romanzi dell'epoca della Grande Depressione, subito dopo il Crack del '29. Migliaia di soldati statunitensi della Grande Guerra sono a Washington per protestare per il mancato pagamento da parte del governo del Bonus promesso nel 1924. Questo "esercito" di 43.000 veterani si accampa davanti al Campidoglio per fare pressione sul governo e sul congresso, siamo nel 1932. In questo contesto che sembra uscito dal romanzo "Furore" di Steinbeck il Maggiore Generale Smedley Butler, del Corpo dei Marines, è atteso per parlare alla folla. 

L'autore del libro, con i suoi disegni particolari ma evocativi, è Jeff McComsey, editor-in-chief del New York Times ed affermato autore. Il suo Smedley è lo stesso soldato dallo sguardo spiritato, febbrile, fisso al chilometro che fa capolino dalle foto di qualsiasi storia dei Marines che si rispetti. Attraverso i suoi racconti delle sue imprese militari ai veterani raccoltisi attorno a lui prima del discorso , scopriamo la sua giovinezza, il suo battesimo del fuoco a Cuba e poi le Filippine, Pechino e la Rivolta dei Boxers, Veracruz e Haiti, con le sue due Medaglie d'Onore del Congresso ottenute a Veracruz e Haiti, onore toccato solo a 19 militari americani nella storia. 

Il punto focale della Graphic Novel è il discorso che rimane molto profondo ed è estremamente attuale anche oggi. 

Il libro è estremamente bello e ben fatto, sebbene lo stile dei disegni non sia quello realistico delle graphic novels europee (francesi soprattutto), l'impatto e il "carattere" dei personaggi ritratti non viene sminuito, anzi, assume una carica ancora più forte. In questo contesto, Smedley Butler, la sua forza tranquilla di soldato che ha sempre fatto il suo dovere e anche di più , assume un'aura quasi immortale, contribuendo alle rivendicazioni dei soldati affamati. La storia si concluderà in modo diverso da quello che sarebbe il clichè di un film hollywoodiano, ma questo lo saprete comprando e leggendo il bel libro di Jeff McComsey. 

Un grazie di cuore a Naval Institute Press e Dead Reckoning per avermi fornito il libro per la recensione.

Titolo: Smedley 

Autore: Jeff McComsey

Pagine: 166

Link: https://www.usni.org/press/books/smedley
















Sunday, May 16, 2021

With Hitler in the West di Heinrich Hoffmann

 Quando terminò la Campagna di Francia nel 1940, la popolarità di Hitler come capo politico ma soprattutto stratega militare , era alle stelle. In poche settimane era riuscito a travolgere due degli eserciti più potenti al mondo e arrivare a Parigi, un fatto che per la sua generazione, quella dei combattenti della Grande Guerra era stato una chimera durante quella guerra fatta di trincee e immane massacro. La celebrazione di questo evento fu lasciata a una delle personalità "artistiche" che contribuirono alla diffusione del culto del Fuhrer e dell'affermazione del Nazismo, Heinrich Hoffmann. 

Fotografo personale, amico del dittatore, nazista convinto, Hoffmann compose un albo di fotografie di Hitler ma anche della poderosa avanzata in Francia , Belgio e Olanda in quella primavera del 1940. Questo album andava ad accompagnare altri albi che proponevano Hitler come figura messianica e che erano venduti in Germania. Non vi è dubbio che l'apoteosi della Campagna di Francia del 1940 fece vendere molto bene il libro originale "Mit Hitler im Westen", che oggi viene riproposto in forma identica dalla casa editrice Pen&Sword. Anche le didascalie e la prefazione ( di Wilhelm Keitel, Feldmaresciallo e Comandante in Capo) sono quelle dell'opera originale. Sebbene molto basiche e venate ovviamente di propaganda nazista aggiungono autenticità alla riproposizione del libro. 

Hoffmann finì la guerra scontando 4 anni di carcere e morì nel 1957. Le sue fotografie , praticamente tutto quello che riguardava Hitler in veste di politico e di comandante , finirono sequestrate dalle forze armate USA. Non vi è dubbio che fosse una delle personalità artistiche della propaganda nazista e che con il suo lavoro contribuì, al pari di altri come la regista Leni Riefenstahl all'affermazione della dottrina nazista e del suo regime dittatoriale e criminale, ma allo stesso tempo, le foto sono molto belle e il libro, disponibile perfettamente riprodotto è un grande contributo storico che non potrà mancare sugli scaffali di appassionati di storia e non solo. 

Titolo: With Hitler in the West 

Autore: Heinrich Hoffmann

Pagine: 144

Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/With-Hitler-in-the-West-Paperback/p/10354
















Thursday, May 13, 2021

Gettysburg's Unknown Soldier - The Life , Death and Celebrity of Amos Humiston di Mark H. Dunkelman

 La Battaglia di Gettysburg, il punto di svolta della guerra civile a est del Mississippi, fu il tremendo scontro che pose fine alle velleità dell'esercito confederato di portare il conflitto a una conclusione felice per i suoi colori. nell'immane scontro perirono migliaia di americani, Unionisti e Confederati, e oggi il campo di battaglia è patrimonio storico in cui sono stati eretti numerosi monumenti alle varie unità che combatterono in quei giorni di giugno e luglio del 1863. Ma tra tutti questi monumenti uno solo è stato dedicato ad un soldato semplice, oscuro in vita ma celebre nelle modalità della sua morte, Amos Humisto del 154° Reggimento di New York. 

Il libro che vi presento oggi tratta della sua vita , della sua morte e della sua celebrità ,che molto probabilmente non avrebbe mai voluto e di quella dei suoi figli resi famosi insieme a lui. Nei combattimenti che si svolsero nella cittadina di Gettysburg , mercoledì 1 Luglio 1863, Humiston si trovò insieme alla sua debole unità (i reggimenti teoricamente dovevano essere formati da 1000 uomini, ma in servizio non ce n'erano più di 300) e alla sua Compagnia C, per arginare l'avanzata de nord delle forze Confederate. L'esito dello scontro era quasi scontato e nella rotta dell'unità  , Humiston fu ferito e perse la vita , passando gli ultimi istanti della sua vita estraendo dalla tasca e contemplando una fotografia con tre piccoli bambini, Frank, Fred e Alice. La cittadina restò per tutta la durata della battaglia in mano ribelle, e quel cadavere abbandonato non aveva alcun riferimento riguardo alla sua identità se non quella fotografia (ambrotipo) stretta nelle mani ormai prive di vita. 

Il libro scritto da Dunkelman scava in questa storia con ammirevole passione e profondità, riportando alla vita quel soldato, Amos Humiston, la sua vita precedente alla battaglia e alla guerra. La sua storia di giovane creatore di finiture per cavalli , la sua appassionante e melvilliana storia di baleniere nel Pacifico , per anni alla ricerca dei leviatani del mare, e poi il ritorno alla sua contea nello Stato di New York, al suo matrimonio con Philinda Barnes e alla nascita dei suoi tre piccoli, prima dello scoppio della guerra, la terribile Guerra Civile Americana che per 4 lunghi anni dilaniarono gli stati americani. 

Lo studio sulla vita precedente di Humiston è ammirevole per la sua meticolosa ricerca sulle origini della famiglia, sul suo trascorso sulla baleniera  "Harrison",  che ci trasmette la sensazione provata da un ragazzo di campagna catapultato immediatamente in un mondo e in posti che anche oggi sembrano lontanissimi come il Pacifico e le acque del nord al largo della Russia. La dura vita dei balenieri riecheggia quel grande romanzo (scritto proprio all'epoca) che è Moby Dick. Allo stesso tempo anche il seguire Humiston nelle sue avventure in guerra, la sua preoccupazione costante per la giovane moglie e i figli sono colmi di dettagli sulla vita militare di un volontario dell'Esercito Unionista. Egli è un veterano al tempo di Gettysburg , poichè già si è trovato coinvolto nella terribile Battaglia di Chancellorsville dove Lee e Jackson insegnarono alcune cose all'esercito federale. 

Il punto di svolta della vicenda di Humiston è però dato dalla sua morte e dal ritrovamento di quella fotografia da parte di alcune persone che grazie anche all'interessamento di un dottore di passaggio in una cittadina vicina al luogo della battaglia (dove la foto era stata portata come una reliquia degna di una storia da raccontare ai passanti) diventò un caso nazionale. Il dr. Bourns infatti si fece promotore di una serie di articoli per ricercare la famiglia di quei bambini ritratti e quindi arrivare a conoscere la vera identità del padre, quel soldato morto nell'abitato di Gettysburg. 

E' una seconda parte del libro che ancora una volta è scritta con estrema precisione e misura da Dunkelman, che indaga su tutti gli eventi che seguirono quella iniziativa per dare un nome ad Amos Humiston. 

Il libro , edito da Gettysburg Publishing , è la riscoperta di una storia che all'epoca fece sensazione e attivò uno spontaneo movimento che portò anche all'istituzione di un orfanotrofio a Gettysburg. Tuttavia non tutto andò come doveva andare, poichè vi furono scandali e brutte storie che in pochi anni si svilupparono attorno a quella istituzione. La storia dei piccoli Frank, Fred e Alice è anche parte del libro, nei capitoli finali e non si può non pensare che quella morte di un padre in battaglia cambiò le loro vite in modo rivoluzionario. 

Dunkelman ha il merito di indagare profondamente sulla vita di Humiston e su quella di quelle tre giovani vite ritratte. Il libro che risulta è un bellissimo volume che non potrà mancare sugli scaffali degli appassionati e degli storici della Guerra Civile Americana, una storia che appassionerà e commuoverà ancora oggi. 

Un grazie di cuore a Casemate Publishing e Gettysburg Publishing per avermi fornito il libro per la recensione.

Titolo: Gettysburg's Unknown Soldier - The Life , Death and Celebrity of Amos Humiston 

Autore: Mark H. Dunkelman

Pagine: 274

Link: https://www.casematepublishing.co.uk/gettysburg-039-s-unknown-soldier.html



Tuesday, May 11, 2021

From F-4 Phantom to A-10 Warthog - Memoirs of a Cold WarFighter Pilot di Colonel Steve Ladd USAF (Retired)

 Il libro che vi presento oggi, le memorie di guerra e di vita militare del Colonnello Steve Ladd della United States Air Force , è davvero fantastico. Il libro, edito da Pen&Sword ci fa conoscere un periodo di storia, quello della Guerra Fredda, che vide confrontarsi enormi forze completamente tese ad una guerra di annientamento. Il periodo si concluse solo con la caduta del Muro di Berlino e lo smantellamento dell'URSS. 

Il Colonnello Ladd è molto franco nelle sue memorie, questo le rende estremamente piacevoli da leggere. Infatti raccontando del suo percorso , riesce a far comprendere bene la psiche di un "Fighter Pilot" , molto diversa da quella di altri piloti in servizio sulle numerose tipologie di aerei in forza all'arsenale statunitense, con al ricerca di una competitività e di una perfezione che era veramente per pochi. Ladd non fa pesare il suo status, il suo racconto è estremamente umano, "alla mano" , piacevole nella descrizione di situazioni ed eventi. Entrato in aviazione verso la fine degli anni '60 , egli serve nella Guerra del Vietnam a bordo della fuoriserie dell'epoca, l'F4 Phantom, un cacciabombardiere multiruolo che si distinse per le sue prestazioni fantastiche in combattimento e per la sua longevità. Già dagli esordi Ladd si identifica con i velivoli che pilota, sia quelli di addestramento, sia descrivendo bene la fortuna di poter pilotare un caccia come l'F4, sogno all'epoca di molti piloti. 

Tuttavia un punto di svolta, citato anche nel titolo del suo libro, è il passaggio all'A-10. L'A-10 lo conosciamo per i racconti della Prima Guerra del Golfo, quando fece scempio delle forze corazzate di Saddam. A metà degli anni '70 però questo velivolo era stato creato per "equiparare" le forze in un'ideale scontro tra corazzati nell'Europa Centrale, a seguito di una possibile invasione sovietica. L'A-10 è estremamente brutto a vedersi, palesemente poco aerodinamico, progettato (si dice, ma questo è un mito) attorno al suo cannone da 30 mm che occupa tutta la fusoliera. E' lento, corazzato, pesante, creato per accompagnare come un angelo custode i corazzati alleati e distruggere le forze nemiche. Ladd tradisce benissimo le sensazioni di chiunque avesse visto questo strano velivolo per la prima volta, il suo racconto sul passaggio dall'elegante e potente F4 all'improbabile A-10 è una delle parti più succose del libro. 

Allo stesso tempo il suo racconto dei vari incarichi , man mano che sale di grado e che si "allontana" dal cockpit degli aerei per rivestire ruoli amministrativi  (i Big Gray Desks, le grandi scrivanie grigie) lo rende ancora più simpatico. Se Ladd si distingue è perchè egli è un pilota di caccia sempre, e quello che vorrebbe è solo pilotare e non rivestire ruoli amministrativi. Il suo highlight è quello della Weapons School (l'equivalente della scuola Top Gun della US Navy) ovvero il confronto con il meglio del meglio, il "master" per un pilota da caccia. In mezzo molti compiti come quello di istruttore in Iran (prima della Rivoluzione Khomeinista, dato che lo Shah aveva acquistato diversi esemplari di Phantom. 

Non c'è dubbio che il libro di Ladd sia estremamente vario e interessante per la sua capacità narrativa, la sua simpatia , la sua "allergia" verso il politically correct, cosa che lo rende umano e vicino molto di più di quanto potrebbe essere in realtà un pilota dei nostri giorni. Egli non disdegna le critiche verso chi spesso lo ha affiancato ma in definitiva si definisce un pilota "fortunato" per quanto è ruscito a ottenere dalla sua carriera che si è svolta sia in USA sia nell'ambito NATO, in Germania, Spagna, Turchia e UK. Le storie di guerra sono poche , visto che egli entra nell'USAF verso la fine della Guerra del Vietnam e vive un periodo di relativa tranquillità (sebbene sotto la minaccia sovietica). Ma il fatto che egli ci porti a conoscere come funziona l'USAF, come ci si senta a essere un pilota da caccia, che soprattutto ci trasmetta attraverso il suo libro l'entusiasmo di un ottimo militare per la sua carriera, la sua vita e il suo paese, coadiuvato in tutto da una moglie fantastica come la sua Elaine a cui rende giusto tributo lungo tutto il libro, è un testamento al valore dell'autore. 

Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.

Titolo: From F-4 Phantom to A-10 Warthog - Memoirs of a Cold WarFighter Pilot 

Autore: Colonel Steve Ladd USAF (Retired) 

Pagine: 328

Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/From-F-4-Phantom-to-A-10-Warthog-Hardback/p/17799