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Thursday, December 12, 2019

Suez Crisis 1956 - End of Empire and the reshaping of the Middle East di David Charlwood

La serie Cold War 1945-1991 edita da Pen&Sword ci porta a conoscere tutta una serie di eventi che hanno segnato il confronto tra blocco sovietico e democrazie occidentali che prende appunto il nome di "Guerra Fredda". In questo libro che vi presento oggi, scritto da David Charlwood, giornalista internazionale e storico, esaminiamo la Crisi di Suez del 1956, un evento che ha segnato il nadir per quello che fu l'Impero Britannico.
Il Canale di Suez, sogno di molti capi di governo e politici, è stato per secoli una chimera, fino a quando, grazie alla volontà di un politico francese di nome Ferdinand De Lesseps, e al lavoro (e alla morte) di migliaia di operai egiziani, questo sogno, cullato per secoli non divenne realtà nel 1869. All'inizio posseduto da francesi ed egiziani, in seguito la quota egiziana passò al governo britannico e rimase in concessione a questi due paesi per 100 anni. Tuttavia nel 1956, il Colonnello Nasser, diventato presidente dell'Egitto ne reclamò il possesso occupando anzitempo (la scadenza naturale sarebbe stata il 1969) occupando gli uffici della compagnia che ne gestiva il traffico, di fatto nazionalizzando il canale. Era il 26 luglio del 1956.
Subito l'allarme per questo atto scosse i governi di Francia e Gran Bretagna, con quest'ultima che da pochi mesi vedeva in Anthony Eden, succeduto a Winston Churchill, il suo primo ministro.
Quello che seguì è molto intricato da spiegare in una recensione, e per questo c'è l'ottimo libro di Charlwood. Tuttavia quello che accadde in poche parole non fu edificante per la Gran Bretagna, la Francia e la loro politica internazionale. Quel 1956 era infatti un anno di crisi per molte ragioni. In Ungheria una rivolta sarebbe scoppiata negli ultimi mesi dell'anno, in Algeria la Francia si trovava ad affrontare una guerra terribile, e si era appunto nella Guerra Fredda, con USA e URSS che si fronteggiavano, per il momento solo a parole.
La necessità della Francia di eliminare Nasser, ritenuto un fiancheggiatore dei ribelli (o patrioti) algerini, quella di Eden di sopperire alla crisi dovuta alla mancanza di petrolio che si faceva sentire, spinsero i due paesi all'azione non sanzionata da alcuna decisione dell'ONU, e sopratutto creando un casus belli in Francia nella villa di Sevres insieme agli israeliani (che dal canto loro sapevano che prima o poi sarebbero stati attaccati dall'Egitto di Nasser). Proprio gli israeliani dovevano attaccare per primi nel Sinai, così facendo attirando gli egiziani nei combattimenti e spingendo, "disinteressatamente" Francia e Gran Bretagna a intervenire per "separare i contendenti". Tutto questo veniva fatto all'oscuro degli USA, cosa ingiustificabile per la Gran Bretagna che si era sempre dimostrata il migliore alleato. Questo silenzio verso gli USA fu poi pagato a caro prezzo, poichè il presidente Eisenhower e Dulles (Segretario di Stato americano) fecero pagare caro alla Gran Bretagna questa mancanza di collaborazione in un'azione fortemente voluta ma anche poco giustificata. Infatti il petrolio che essi potevano fornire non fu rilasciato se non dopo il ritiro delle truppe britanniche da Suez.
Il libro descrive in maniera semplice ed immediata tutti gli avvenimenti di quel 1956 carico di incontri, conferenze e azione militare, per fortuna non su larga scala come si sarebbe potuto pensare visti i pesi massimi sulla scena internazionale. I sovietici erano occupati con l'Ungheria, prima crepa di quel blocco orientale, gli americani dal canto loro volevano cercare nell'ONU e nella sua azione le soluzioni alla crisi, i francesi erano i falchi che si impegnarono anche ad armare e creare i presupposti per la potenza militare di Israele negli anni a venire. Lo stesso Nasser sebbene sconfitto militarmente ne uscì vincitore dal punto di vista psicologico presso la sua popolazione. Gli unici sconfitti da questa crisi furono i britannici che persero il ruolo di arbitro nelle politiche medio orientali a vantaggio proprio degli USA.
L'autore nel suo capitolo finale traccia un intelligente parallelismo con quello che avvenne nel 2003. In quel caso, nella guerra in Iraq, per spodestare Saddam e le sue presunte armi di distruzione di massa, la parte del falco toccò agli americani invece dei francesi, e gli inglesi con Tony Blair, si accodarono. E' significativo che sia la carriera di Eden dopo Suez, che quella di Blair dopo l'Iraq finirono. Questo libro ci dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, che la storia forse non si ripete esattamente, ma l'uomo con la sua azione (che è sempre costantemente infuenzata da fattori eterni) fa in modo di rendere simili eventi anche a distanza di anni.
Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi concesso il libro per la recensione.

Titolo: Suez Crisis 1956 - End of Empire and the reshaping of the Middle East
Autore: David Charlwood
Pages: 128
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Suez-Crisis-1956-Paperback/p/16863
 















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