Quando pensiamo ai "bobbies" di Londra solitamente la nostra immagine stereotipata ci riporta a carismatici ma disarmati poliziotti di epoca Vittoriana o dei primi del '900. Tuttavia questa scelta, d non armare con armi da fuoco, sebbene pagata a caro prezzo in passato oggi vede una sezione della polizia londinese estremamente all'avanguardia nell'uso di ogni dispositivo atto a prevenire e contrastare il crimine organizzato e occasionale che è presente nella capitale britannica.
Il libro di oggi, scritto da Stephen Smith per Pen&Sword History ci porta in un viaggio attraverso storie di crimini, operazioni di polizia, sezioni riguardanti armi e veicoli a conoscere una delle sezioni più all'avanguardia dell'intero corpo di polizia londinese, la SCO19 (Specialist Crime & Operations 19) , ovvero l'unità dotata delle migliori armi da fuoco e tattiche per contrastare il crimine di una grande metropoli mondiale come Londra.
Stephen Smith, che ha trascorso molti anni nell'unità e che quindi conosce il suo argomento, ha passato 33 anni nella Metropolitan Police così che la sua esperienza e moltissime foto inedite sono disponibili ne libro.
Si può subito comprendere dall'impostazione dei primi capitoli che evidenziano due fatti storici come la polizia e le armi nella polizia abbiano fatto passi da gigante in poco più di 100 anni. Il massacro di Braybrook Street nel 1966, in cui tre poliziotti furono freddati da tre malviventi dopo che i primi avevano fermato la loro automobile e controllato i documenti. La capacità di ottenre armi da fuoco e la disparità tra malviventi armati e poliziotti non armati fece la differenza. Ancora di più può servire da esempio dei passi da gigante compiuti nel modo di operare e di gestire un crimine dal secondo capitolo del libro che descrive il Tottenham Outrage in cui una rapina finita male nel 1909 avesse condotto ad un lungo inseguimento di due anarchici dell'est Europa, Purtroppo l'inseguimento costò la vita ad un giovane passante e a un ufficiale di polizia. Viene evidenziato come fosse pochissima o nulla la dimestichezza dei poliziotti (non dotati di armi) con le armi da fuoco ottenute in un certo qual modo da passanti (!) , mentre invece i due anarchici fossero armati bene e con una cospicua rserva di munizioni.
I nostri giorni sono costellati di operazioni di prevenzione piuttosto che di contrasto a fatto avvenuto, e in questo caso l'enorme valore del lavoro di osservazione e intelligence non può essere sottovalutato. Tuttavia in certi casi anche la stampa va tenuta in conto, laddove l'opinione pubblica fa del "dare la caccia al poliziotto cattivo" uno dei suo hobby preferiti.
In questo caso Stephen Smith analizza due casi abbastanza controversi per la stampa come l' "Operazione Tayport" e l'uccisione di Mark Duggan. In ambedue i casi i poliziotti che operarono furono seriamente attaccati per i loro metodi, e nel caso della morte di Mark Duggan, come è tristemente diventato d'abitudine una rivolta in tutto il paese ha mietuto altre, innocenti, vittime.
Smith analizza i due casi con ottima imparzialità, mettendo sempre in risalto la pericolosità di certe situazioni che richiedono decisioni di attimi nel neutralizzare o meno un potenziale criminale.
Il libro diviso in 12 capitoli a loro volta divisi in un numero variabile di sezioni, è un interessante viaggio nella polizia moderna di una grande città e nel suo "modus operandi" confrontato con criminali sempre più scaltri e pericolosi. Per Londra uno dei momenti in cui sono stati fatti passi da gigante nella coordinazione di varie forze e nel miglioramento di tattiche e addestramento è stato in vista delle Olimpiadi del 2012, Questo ha portato alla creazione degli agenti CTSFO , ovvero un addestramento in tattiche Anti Terrorismo che potesse formare soggetti di pronto intervento non solo a Londra ma in tutte le parti del Regno Unito dove fosse necessario.
Una delle parti più interessanti del libro è senza dubbio quella che descrive le nuove dotazioni in termini di armi automatiche ma sopratutto di attreazzature utili per il poliziotto come il TASER o la body cam , ma anche il drone , utilissimo per la sorveglianza silenziosa e i cani poliziotto , anch 'essi essenziali per prevenire uccisioni indiscrimnate ed eccessivo uso di violenza.
Una delle parti più tristi da rievocare è quella dedicato al terrorismo estremista dei fanatici religiosi che ha portato ad atti di barbarie in pieno centro cittadino come l'uccisione dei Lee Rigby , giovane soldato dei Royal Fusiliers, o gli attentati su Westminster e London Bridge, come pure la bomba alla Manchester Arena durante il concerto della cantante Ariana Grande. Questi eventi, che hanno avuto, purtroppo , una eco internazionale, hanno messo la polizia di Londra davanti a gesti ancora più efferati di quelli criminali e gravi con cui era abituata a trattare.
Il libro di Stephen Smith, avvalendosi di foto di grande qualità, di esperienza in prima persona dell'autore , di una narrazione sempre misurata nelle varie sezioni che lo compongono ci porta a conoscere come opera l'unità specialistica della Polizia Metropolitana Londinese, e allo stesso tempo offre alcune interessanti riflessioni sull'uso delle armi e della forza nell'ambito della polizia di una delle capitali del mondo
Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.
Titolo: London's Armed Police - Up Close and Personal
Autore: Stephen Smith
Pagine: 309
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Londons-Armed-Police-Hardback/p/16484
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