Oggi vi parlo di Gallipoli, di Peter Fitzsimons. Gallipoli, l'ambiziosa campagna militare ideata dal Primo Lord dell'Ammiragliato Winston Churchill per bypassare il fronte occidentale e arrivare al cuore dell'Impero Ottomano fresco di alleanza con gli Imperi Centrali, è un'altra di quelle "battaglie" che hanno fatto scrivere decine se non centinaia di libri. Credo che pochi o nessuno siano stati tradotti in italiano, questo è uno dei tanti libri in inglese. Gallipoli è il "mito fondante" della nazione australiana (all'epoca - siamo nel 1915 - fresca di relativa autonomia da una decina di anni) e di quella neozelandese. Lo storico, giornalista, ex rugbysta e presidente dell'associazione per rendere l'Australia una repubblica, Peter Fitzsimons, ha uno stile particolare, quasi teatrale. Si riscontra (come però è quasi in ogni testo) una sorta di avversione per i generali e strateghi britannici che idearono ed eseguirono l'operazione. In primis Churchill (che a seguito di questo fiasco, va a suo onore, si dimetterà e andrà a combattere in trincea), ma anche i generali "asini" (leoni guidati da asini è una famosa espressione degli storiografi che negli anni '60 iniziarono ad analizzare la Grande Guerra) come Hunter Weston. La campagna era un modo per aggirare lo stallo delle trincee sul fronte occidentale. Si sarebbe voluto arrivare a Costantinopoli, forzando i Dardanelli, su cui si affaccia la penisola di Gallipoli. Dapprima l'operazione si era prospettata come solo navale, una serie di grosse navi, tra cui l'ammiraglia della flotta britannica Queen Elizabeth...Ma la realtà è che le batterie e i forti dalle due parti dei Dardanelli andavano prima espugnati, quindi si ricorse ad un corpo di spedizione formato (anche) dai reparti provenienti dall'altra parte del mondo, gli ANZAC (Australian New Zealand Army Corp) . Come nella mappa riportata qui, gli ANZAC sbarcarono a nord per tagliare i rinforzi turchi che sarebbero arrivati a contrastare gli sbarchi delle truppe britanniche sbarcate a loro volta
nel sud. Quello che avrebbe dovuto essere un piano molto semplice , dovuto anche alla sottovalutazione del turco come combattente (relativamente scarse erano state le prestazioni belliche nelle recenti guerre balcaniche) si inceppò quasi subito. Gli australiani rimasero attaccati a brandelli di terra senza avanzare nell'interno da aprile a dicembre del 1915. Le perdite furono enormi, anche tra i britannici. E nell'immaginario popolare Gallipoli, grazie anche a dei riferimenti cinematografici di primissimo livello come "Gli Anni Spezzati" di Peter Weir (cui dedicherò un post a parte ma anche il recente gradevole The Water Diviner), è secondo solo al fronte occidentale per rappresentare l'orrore e l'inutilità della Prima Guerra Mondiale. Fitzsimons è bravissimo a descrivere le esperienze dei singoli, con un focus principalmente sull'esperienza australiana, in misura minore quella neozelandese, quasi mancante quella britannica. Al libro , un tomo di 824 pagine però manca un ordine di battaglia, per capire quale battaglione era inquadrato in quale divisione, e manca un apparato iconografico degno di un tomo di tale consistenza. Non di meno, è una ottima introduzione a testi più specifici (e credetemi, gli australiani, i neozelandesi, e i britannici in genere arrivano a scrivere libri sui singoli, cosa che un po' invidio, dato che da noi la memoria storica è limitatissima e non si coltiva). Interessante approccio a un tema che nel mondo anglosassone è copertissimo.
Titolo : Gallipoli
Autore : Peter Fitzsimons
Pagine: 824
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