Dopo tante (oh, beh, non tantissime, siamo agli inizi) recensioni, sento che è il momento di tornare al personale. E di parlarvi del mio rapporto con la storia. Per me innanzitutto la storia non è solo Storia, ma sopratutto "Storie". Qualcuno che ama la Storia potrebbe parlare di essa come una sposa per la vita. Io parlo delle "Storie" come delle amanti, tutte legatissime a me che vado incontrando per periodi che possono durare qualche mese fino ad un anno. Mi spiego meglio, anzi, uso una similitudine che forse può confondervi ancora di più (perchè lo scopo di un blog è anche quello di farci esercitare la mente, la memoria, il colpo d'occhio o l'associazione mentale): avrete presente il film di Carlo Verdone "Troppo Forte"? Quello in cui un giovane aspirante attore/stuntman, interpretato da Verdone, viene consigliato da uno splendido e strambissimo avvocato di nome Giangiacomo Pignacorelli (o Pigna Corelli) in Selci, interpretato da un grandioso Alberto Sordi? Ecco, se lo avete visto, saprete che all'apparenza , il tipo strambissimo è professionalmente ineccepibile. Solo che quando sta per stravincere la causa del suo assistito Verdone ha una specie di mancamento/amnesia...e giorni dopo, quando Verdone lo va a trovare, questi ha completamente un'altra personalità, è infatti un maestro di ballo! Sicuramente un maestro di ballo pieno di passione e di concentrazione, ma ha dimenticato completamente il suo precedente mestiere/professione! Ecco, se vi devo parlare della mia passione per la storia, posso paragonare i miei "innamoramenti" con un periodo storico alla sindrome Pignacorelli in Selci. Certo, non dimentico la "precedente" passione storica, ma nonostante tutto mi getto con passione nella nuova. Quindi può capitare che per 3/4 mesi l'anno allora mi assalga la passione per il 7° Cavalleggeri di Custer andando anche a vedermi i documentari sui bisonti, o a leggere libri stranissimi sulla cultura Lakota Sioux, ma poi, quando finisce l'estate (si, Custer arriva di solito d'estate, in coincidenza quasi col suo massacro) magari arriva la fase Stalingrado (e allora via a memorizzare l'organigramma della Sesta Armata di Paulus), a gennaio si passa all'Offensiva del Tet (con relativa profusione di libri sul Vietnam) , a marzo arriva il revival Dien Bien Phu, poi magari si passa alla Somme...ecco ho molte passioni storiche militari anche se ovviamente in queste poi si intersecano letture di libri meno impegnativi, saggi cinematografici, romanzi vari (amo Agatha Christie, Poirot, Perez Reverte, De Crescenzo, e tanti altri). Ma di solito ho dei "punti fermi" da cui partire, come un libro. Ad esempio per me sulla Somme è imprescindibile "The first day on the Somme" di Martin Middlebrook, che più di tutti da' le coordinate di quella battaglia (poi trattata benissimo in altri testi e sotto altri aspetti) , s invece voglio leggere di Verdun io parto assolutamente da "The price of Glory" di Alistair Horne (esiste in italiano per la BUR, e ricordo che lo lessi in un pomeriggio,in inglese, viaggiando da Milano a Locri), tornado a Custer , per me il libro che mi ha fatto innamorare di quell' epopea (che qualcuno può anche aborrire, non dico di no) come la conquista del West e le Guerre Indiane è "The Last Stand" di Nathaniel Philbrick. Se voglio invece passare un trimestre sui libri napoleonici , il libro , anzi, i libri che mi hanno aperto gli occhi su quel lungo conflitto noto come "Guerre Napoleoniche" sono "Rifles" di Mark Urban e "Redcoat" di Richard Holmes. Credo che tutto, in una passione nascente, stia nel libro con cui iniziare ad innamorarsi. John Julius Norwich e la sua trilogia su Bisanzio han creato in me la magia di Bisanzio, laddove se avessi letto un tomo più pesante o semplicemente denigratorio (magari Gibbon) avrei guardato a quei vecchi greci, mezzi orientali e mezzi occidentali con un disprezzo che non ho invece mai provato. Sono tanti i libri su cui puntare per "iniziare" un viaggio in un altro tempo, e ora, mi sto guardando intorno per individuarne qualcuno che ha fatto iniziare una passione per me oltre a quelli citati, ma non solo tra i saggi, ed ecco lì che chiudendo, voglio ad esempio citare "Imperium" di Robert Harris, con la cavalcata spettacolare (una trilogia) nella vita di Cicerone. Ha proprio ragione chi disse che leggendo noi viviamo in eterno.
P.S. io ho un difetto o pregio: leggo più libri allo stesso tempo. I libri che sto leggendo (o meglio, finendo) sono tutti storicamente e cronologicamente contigui: Gallipoli, The Somme e The Guns of August. Siamo "in viaggio" nell'ambito di tre anni, 1914 The Guns of August, 1915 Gallipoli, 1916 The Somme. E' ovvio che sia nel periodo di passione per la prima guerra mondiale, e non accenna a finire. Presto vi parlerò di "The Guns of August", libro spettacolare sotto molti aspetti. A presto!
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