"A Mon Fils
Depuis que tes yeux
sont fermes
les miens n'ont cessè
de pleurer"
("A Mio Figlio
Dopo che i tuoi occhi
si son chiusi
i miei non hanno smesso
di piangere")
Il libro di oggi tratta di una delle battaglie, se non la battaglia, più terribile del 20° secolo: Verdun.
Nel 1916 il fronte occidentale era ridotto a un'impasse. Le trincee si snodavano dalla frontiera svizzera al canale della Manica. I tedeschi con il loro alto comando ebbero l'idea di attaccare in un settore tranquillo del fronte, fino ad allora interessato solo da sporadici combattimenti. Verdun era un settore del fronte che dopo la Guerra Franco Prussiana del 1870 era diventato "frontiera" ed era stato convenientemente munito di una serie di forti che la proteggevano. Ma la dottrina bellica dell'esercito francese era prettamente offensiva (e questo avrebbe costituito uno dei suoi maggiori problemi nella Grande Guerra) e quindi questi forti erano stati quasi abbandonati, le truppe che erano adibite alla difesa del settore trasferite e ormai erano quasi del tutto sguarniti. Un brillante ufficiale francese, di nome Emile Driant, che si era ormai ritirato dall'esercito, scriveva libri di fantascienza e faceva il giornalista oltre che aver servito come rappresentante in parlamento aveva redarguito il governo sui pericoli che comportava sguarnire i forti, ma gli eventi in forma di attacco tedesco prevennero ogni tentativo di rimediare a questi problemi. Intanto Driant era tornato in servizio e comandava due reggimenti di Chasseurs nel bosco di Caures, proprio dove sarebbe caduto con forza il primo colpo dell'assalto tedesco. Driant è uno dei miti della battaglia di Verdun, caduto subito, colpito alla testa nel bosco che i suoi uomini avrebbero difeso per poco a causa dell'uragano di fuoco nemico.
E Driant rappresenta il tema del primo capitolo di questo bel libro, edito da Pen&Sword e scritto da Christina Holstein. Una guida molto dettagliata ai posti che videro due eserciti dissanguarsi per il possesso di pochi chilometri quadrati. Una battaglia che vide la perdita di 700.000 uomini tra i due eserciti in un arco temporale che va dal 21 febbraio al 19 dicembre 1916.
Le informazioni contenute nel libro che sceglie di trattare quattro "tour" attraverso i luoghi della battaglia partono appunto con i posti dei primi combattimenti, la storia di Driant e dei memoriali sparpagliati nei boschi e lungo i sentieri della battaglia. Vengono ovviamente trattati anche gli altri settori dello scontro, come il bosco di Herbebois, i forti, la Batteria Damloup.
Il punto focale della guida però (e la citazione in capo all'articolo è proprio una targa messa dalla madre per la morte del figlio sulla parete di Fort Vaux e poi purtroppo andata perduta) è nei piccoli memoriali, originari e ricreati o posti a distanza di anni che ricordano le morti di soldati e ufficiali. Un cammino attraverso queste piccole opere d'arte e ricordo che rende questa guida un viaggio nel dramma e nella compassione verso chi si trovò stritolato in una lotta senza quartiere.
La battaglia di Verdun attraverso questa guida vive di nuovo attraverso questi piccoli monumenti e le informazioni fornite sulle persone ricordate non fa che renderlo un libro imprescindibile per chi vuole conoscere le piccole storie della battaglia, oltre che capire come si è svolta.
Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito questo libro per la recensione.
Titolo: Walking in the footsteps of the fallen - Verdun 1916
Autore: Christina Holstein
Pagine: 186
Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/Walking-In-the-Footsteps-of-the-Fallen-Paperback/p/15770
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