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Tuesday, October 20, 2020

The Falklands War There and Back Again - The Story of Naval Party 8901 di Mike Norman e Michael Jones - Prefazione del Maggiore Generale Julian Thompson

 La Guerra delle Falklands , una guerra relativamente recente, rispetto a molte altre trattate di solito su questo blog, si avvicina però al suo 40° Anniversario. Nel 1982 infatti, come saprete, una forza preponderante composta da truppe Argentine invase il contestato Arcipelago delle Falklands che in Argentina vengono chiamate Malvinas. Contamporaneamente altre truppe assaltavano la Sud Georgia facente parte della stessa amministrazione britannica e posta a sud del più famoso e popolato arcipelago. 

I primi anni '80 erano un'epoca di crisi economica in cui l'Esercito Britannico vide tagliate molte delle sue risorse, e anche le Falklands caddero sotto le forbici dell'amministrazione politica. A farne le spese fu l'Endurance che era l'unica nave della Royal Navy in quell'angolo di globo. Tuttavia l'invasione argentina arrivò prima dei tagli (e del conseguente smantellamento della nave) del governo di Sua Maestà. 

I giornali al tempo riportarono una verità artefatta su quella che fu la reazione delle poche truppe di terra britanniche presenti sulle isole e nella capitale Stanley. Bisogna sapere infatti che vista la scarsa importanza strategica delle isole (prima dell'invasione) solo una piccola forza di Royal Marines, denominata Naval Party 8901 che ruotava ogni anno presidiava le Falklands. Il libro che vi presento oggi è scritto proprio dal comandante dell'unità che aveva preso servizio pochi giorni prima di quel fatidico 2 aprile, giorno dell'invasione argentina. Mike Norman, al tempo maggiore dei RM, insieme a Michael Jones , esperto storico, scrive questo libro per la casa editrice Pen&Sword in cui rielabora su alcuni falsi miti e rende giustizia alla propria unità che nei primi resoconti dell'invasione venne descritta come poco combattiva e che si arrese troppo facilmente. Il suo racconto è appassionante sin dall'inizio e non manca di evidenziare molti degli errori diplomatici e decisionali delle alte sfere del Governo Britannico all'epoca. Ricordiamo che al tempo il Primo Ministro era Margareth Thatcher, che poi diede un grande impulso alla riconquista delle isole, ma ovviamente si poteva fare molto in primis per evitare l'escalation e la susseguente invasione argentina. 

Un altro dei miti resi pubblici al tempo fu quello di una resa senza combattere. Ora , a distanza di quasi 40 anni ancora non si è ben compreso il numero di vittime argentine, dato che in quel paese la questione è ancora un nervo scoperto. Leggendo qua e là su internet mi sono imbattuto su diversi forum in cui le discussioni, molto animate (anche troppo) sul reale numero di perdite argentine diventavano presto stucchevoli e non portavano a nulla. Complice l'uscita di un libro (di cui non cito l'autore) in cui vengono addirittura contate circa 100 perdite nell'invasione del 2 aprile 1982. Questo a dire il vero non viene corroborato da nessuna parte nel nostro libro, quindi lascerò da parte la questione. Ma tuttavia la mancanza di perdite tra i Royal Marines e la sola morte del Comandante Pedro Giachino tra gli argentini non vuol dire affatto che non si sia combattuto anche ferocemente, e si smentisce anche la teoria che gli argentini sparassero per non uccidere (questo è sopratutto corroborato dalle condizioni della unica caserma di Moody Brook presa di mira dalle forze speciali argentine). Ma sopratutto viene restituita dignità agli uomini del Maggiore Norman (e dell'ufficiale che andava a sostituire e che era presente con parte della vecchia unità sull'isola , il Maggiore Gary Noot ) che lottarono cercando di ritardare il più possibile l'avanzata delle truppe argentine. 

Il racconto segue poi l'unità nel suo ritorno in patria e la scelta, dapprima osteggiata ma poi finalmente accettata, di ritornare con la Task Force di riconquista delle Falklands. Il Naval Party 8901 infatti si vide assegnare come compagnia J del 42 Commando d nuovo sotto il comando del Maggiore Norman  e sebbene non fu tra le prime unità a entrare a Stanley dopo i combattimenti sulla cintura di montagne che delimitano la capitale delle Falklands , questo "ritorno" dopo l'umiliazione delle resa fu altamente simbolico poichè a loro spettò innalzare di nuovo la Union Jack sulla capitale. 

Il libro scritto da Norman e Jones è uno sguardo a un aspetto poco noto della guerra delle Falklands/Malvinas. Una guerra che iniziò proprio con i colpi degli argentini e del Naval Party 8901, di cui Norman fu l'ultimo comandante (il ruolo di presidiare quelle isole passò poi a unità più grandi e facenti parte dell'Esercito). La guerra ancora è motivo di discussione come dimostrato dalla contabilità vera o inventata dei morti (non suffragata dai resoconti di Norman nè degli uomini sotto il suo comando) e ancora di più lo è da un punto di vista politico. Le Malvinas per gli argentini sono una specie di religione, ma questo è un altro discorso, e sicuramente in questa considerazione gioca l'enorme numero (per i pochi giorni che durò effettivamente la guerra)  di caduti , spesso solo dei ragazzi di leva e con poco addestramento, che ebbero le forze sudamericane. Allo stesso tempo per i britannici la riconquista delle isole rappresentò un passo importante per la fiducia ad un governo in un momento di crisi. Oggi questa guerra ai confini del mondo tra due paesi occidentali ci sembra lontanissima, ma si possono sempre scoprire nuovi aspetti e mettere giustizia laddove sul momento non ve ne fu e riconoscendo il valore dei Royal Marines del Naval Party 8901 nella difesa di Stanley il 2 aprile 1982 e il loro apprezzabile contributo nella riconquista. 

Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.


Titolo: The Falklands War There  and Back Again - The Story of Naval Party 8901 

Autore: Mike Norman e Michael Jones - Prefazione del Maggiore Generale Julian Thompson

Pagine: 256

Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/The-Falklands-War-There-and-Back-Again-Hardback/p/14599

















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