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Wednesday, May 5, 2021

The German Way of War - A lesson in Tactical Management di Jaap Jan Brouwer

 Chiunque abbia un po' di dimestichezza con la storia dell'Esercito Tedesco conoscerà il termine "Auftragstaktik" ovvero il "comando decentralizzato", una sorta di flessibilità garantita agli ufficiali di grado inferiore da chi definiva un piano di battaglia. In termini semplicistici è equivalente a "Non importa come lo fai, l'importante è raggiungere l'obiettivo". Il libro di oggi, l'interessante volume che vi presento, scritto da Jaap Jan Brouwer per la casa Pen&Sword, si addentra nella spiegazione di questo concetto analizzando sia i principi che l'applicazione pratica. Ma non solo...

Nel volume sono analizzate in maniera comparativa anche le altre organizzazioni e gestioni tattiche della battaglia da parte delle istituzioni militare britannica e americana.

Il risultato, per chi è nuovo a questi argomenti può risultare rivoluzionario. Infatti l'idea che si ha dell'esercito Tedesco, è quella, gioco forza , derivante dai mass media, in particolare dal cinema, anche recente. L'idea è ovviamente quella di un'organizzazione "ingessata", che bada alla forma e non alla sostanza, che marcia bene, che si esercita bene per avere delle reazioni "da automa" in battaglia. Una particolare scena è quella che al momento mi viene in mente, tra le decine, se non centinaia di film bellici che ho visto, ovvero la scena finale dell'assalto, da parte di decine di Waffen SS al carro armato Sherman del film "Fury". Ecco, se non conoscete bene la vera tattica e la psicologia dell'esercito tedesco molto probabilmente crederete possibile che sia andata così, o, meglio, che potesse andare così. 

Il libro di oggi invece tende a demolire tali certezze con l'appoggio di dati e di una ottima bibliografia, unite ovviamente a diversi esempi concreti (in particolare nel capitolo 7 dedicato ai combattimenti nei pressi di Overloon, in Olanda alla fine della guerra) di azioni in cui quei principi di flessibilità sono stati messi in evidenza. In realtà l'idea stereotipata dell'Esercito Tedesco, o meglio dire "Prussiano" ha basi e fondamenti veritieri, ma si riferisce all'organizzazione perfetta messa in piedi da Federico il Grande, e che durò (pur con sostanziali debacles) fino al 1806, anno in cui vi furono una serie di sconfitte terribili che misero in dubbio ogni certezza dei pianificatori militari prussiani. Da quel momento la guerra fu oggetti di studio scientifico per tutto il 19° secolo, con una serie di trattati (primo fra tutti il famoso Von Clausewitz) che ridiedero la preminenza tattico strategica ai Prussiani (dal 1870 fu creata la Germania unita) e che fu alla base delle due Guerre Mondiali. 

Non solo una dottrina di comando decentralizzato in cui veniva esaltata la capacità decisionale di ufficiali inferiori e sottufficiali, ma anche notevoli altre idee rivoluzionarie come l'uso massiccio della psicologia, collaborazione tra varie armi, socializzazione tra ufficiali e soldati, senso di comunità e molte altre che portarono l'Esercito Tedesco all'avanguardia rispetto agli eserciti concorrenti.

A questo si aggiunse in parte ciò che accadde dopo la fine della Grande Guerra, in cui l'Esercito Tedesco fece tesoro delle esperienze e ne ricavò lezioni per la guerra futura. Infatti la sua riduzione , post Trattato di Versailles a 100000 effettive e 4000 ufficiali ne determinò una selezione in cui prevalsero solo i migliori, che così costituirono poi la base per l'espansione derivante dal riarmo della Germania Nazista. 

Anche la disciplina nell'addestramento, il "drill", non era fine a se' stessa, ma a una disciplina interiore che serviva in momenti critici a far mantenere l'organicità di una istituzione militare (nel libro è paragonata questa esperienza con le situazioni di crisi Americana e Britannica). 

Il libro che vi presento quindi si distingue per la sostanziale profondità di analisi dell'organizzazione militareTedesca e dei suoi pregi che fu dimostrata nelle prestazioni esemplari su tutti i fronti delle sue truppe, anche quelle con scarso addestramento. La flessibilità e l'unità dei concetti insegnati, faceva sì che anche unità variegate potessero essere unite temporaneamente come "Kampfgruppen" (anche questo concetto organizzativo è analizzato) che nelle prestazioni in battaglia nulla  avrebbero avuto da invidiare ad unità organiche. Il libro esamina anche i valori e la psicologia delle forze in campo, quelle Tedesche spesso scambiate per "fanatismo", ma in realtà solo una altissima professionalità nello svolgere quello che era un compito. Il libro così è estremamente interessante e valido e non potrà mancare assolutamente sugli scaffali degli appassionati e degli storici della seconda Guerra Mondiale e non solo. 

Un grazie di cuore a Pen&Sword per avermi fornito il libro per la recensione.

Titolo: The German Way of War - A lesson in Tactical Management 

Autore: Jaap Jan Brouwer 

Pagine: 240

Link: https://www.pen-and-sword.co.uk/The-German-Way-of-War-Hardback/p/18774



















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